CHI C’È DIETRO L’IMPIANTO?
Si tratta dello stabilimento gestito dalla Service Lazio, “società creata nel 2008 dall’imprenditore Foglieni in partecipazione paritetica con il gruppo Cerroni – come spiega la stessa azienda – che svolge “il recupero da rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). I due imprenditori Foglieni e Cerroni hanno ravvisato le condizioni per dar vita ad una proficua collaborazione nel settore riconoscendo l’uno nell’altro la disponibilità degli elementi complementari necessari per lo sviluppo del business: per il gruppo Foglieni l’esperienza e le tecnologie per il recupero ed il trattamento di materie prime secondarie da rifiuti, per il gruppo Cerroni il radicamento nel territorio del Lazio e la gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti dai quali tali materiali saranno recuperati”.
E POI C’È TREVI AMBIENTE: 55MILA TONNELLATE
In Regione, inoltre, procedono gli altri tre progetti per altrettante nuove fabbriche per rifiuti: uno è quello previsto in via Vaccareccia, a due passi dallo svincolo Monte d’Oro della Pontina direzione sud, e proposto dalla società Trevi Ambiente Srl. Riceverà 55mila tonnellate all’anno di rifiuti anche speciali e pericolosi. Per esso l’infaticabile Area rifiuti regionale, nel pieno delle scorse festività natalizie, ha concesso il penultimo ma decisivo via libera. Per aprire il cantiere mancherebbe solo il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, o A.I.A., una sorta di libretto di circolazione. Questa fabbrica riceverà e tratterà terreni da bonificare provenienti anche da siti industriali contaminati e quindi particolarmente inquinati, fanghi di depurazione delle fogne e altri rifiuti provenienti dalla pulizia dei tombini stradali. A giugno e settembre 2017 nessuno degli Enti pubblici presenti alla Conferenza dei servizi, a cominciare dall’Area Metropolitana e dal Comune di Pomezia, si è opposto alla sua realizzazione.
… QUINDI IL PROGETTO COGEC: 30MILA TONNELLATE
C’è poi l’impianto della Cogec Energia Ambiente, ex Ecocar srl, riconducibile al gruppo Cerroni e colpita negli anni passati da una interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Roma e confermata dall’Anac, Autorità Nazionale Anti Corruzione, ma poi annullata dal Consiglio di Stato, secondo e ultimo grado della Giustizia amministrativa. Il sito è previsto chilometro 32,900 di via Pontina Vecchia, a meno di 100 metri dalle abitazioni e da un circolo sportivo, vicinissimo ai nefasti capannoni della fu Eco X. L’impianto dovrebbe ricevere 30mila tonnellate all’anno di fanghi di fogna, rifiuti provenienti dalla pulizia di strade, tombini e arenili. A differenza del progetto di ampliamento della Service Lazio a Campobello – Santa Palomba, la Regione per il progetto Cogec ha disposto la Valutazione di Impatto Ambientale, ossia un esame approfondito che stabilirà se costituisce o meno un rischio per salute e ambiente.
E ANCORA IL ‘BIO’GAS COGEA
E infine c’è lo stabilimento proposto dalla Cogea Srl, sempre del giro cerronista: 60mila tonnellate di rifiuti l’anno. Sempre a Santa Palomba, davanti Torre Maggiore, Eni e Liquigas. Tale progetto è ora al vaglio del Tribunale amministrativo regionale in due distinti ricorsi, uno della Cogec e l’altro dell’Associazione Latium Vetus con il locale Comitato di quartiere. Prevede subito una linea di compostaggio e poi una futura, possibile linea anaerobica ‘bio’gas. La realizzazione dell’impianto sarebbe vietata dal recente vincolo paesaggistico con cui il Ministero dei beni culturali ha sottoposto a fortissima tutela oltre 2mila ettari di Agro tra Pomezia e Ardea. Vincolo voluto e ora difeso anche in giudizio con tutte le forze dai cittadini, mentre Cogea ne chiede l’annullamento al Tar come voleva anche l’ormai ex Sindaco pometino, Fabio Fucci, con il Consigliere comunale Celori e alcune società immobiliari e agricole. Ma il progetto gode del favore i della Regione Lazio: la solita ing. Tosini ha da poco determinato “di concludere con esito favorevole il procedimento relativo al rilascio dell’A.I.A. richiesta dalla COGEA S.r.l.”. Praticamente, l’annuncio che l’ultimo ok è in arrivo, nonostante i richiami del Ministero a stoippare l’iter e nonostante sull’iniziativa industriale pendano due ricorsi amministrativi.
In tutto, dunque, Pomezia è candidata ad altre 227mila tonnellate l’anno di rifiuti.