Gli autori del volume, Lorenzo Quilici e Stefania Quilici Gigli, esperti di topografia antica, sono tra i più noti archeologi in Italia, dove hanno ricoperto il ruolo di professori ordinari in prestigiose università, diretto scavi e progetti di restauro, progetti museali e scientifici sia in Italia che all’estero; sono inoltre autori di innumerevoli articoli e monografie a carattere scientifico e molti dei loro lavori sono dedicati allo studio della Via Appia Antica. Gli studiosi sono stati ispirati a pubblicare il volume perché, come affermano loro stessi “questa storia stupefacente venga compresa da chi ha la fortuna di abitare o di percorrere questi territori; perché la maturazione di una coscienza civile possa continuare ad essere di stimolo al recupero di tanti monumenti e paesaggi; perché nessuno si volti dall’altra parte davanti a incuria e distruzioni e ognuno si impegni a fare tutto quello che può”.
E per la prima strada dell’antichità, l’Appia Antica, che percorreva buona parte della Penisola collegando il Mar Tirreno all’Adriatico attraversando Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, modello di tutti i collegamenti del mondo antico, è in atto dal 2015 un processo di rilancio e valorizzazione iniziato con l’impresa estiva del giornalista Paolo Rumiz che ha portato al varo del progetto interregionale del Mibact “Il Cammino dell’Appia Regina Viarum” e alla nascita nel 2016 del Comitato Promotore della manifestazione Appia Day, di cui fa parte l’Archeoclub Aricino Nemorense, che giunta quest’anno alla terza edizione sta costituendo la Rete dei Comuni dell’Appia a cui hanno aderito numerosi centri tra cui anche il Comune di Ariccia. Inoltre la Regione Lazio nel 2017 ha approvato la legge 2/2017 sul Sistema dei Cammini del Lazio, strumento normativo innovativo che comprende anche la valorizzazione e la tutela della Via Appia.