C’è un grosso problema in questi giorni nelle scuole di Pomezia, ed è quello della pulizia delle aule in cui i bambini fanno lezione. Le segnalazioni arrivano da quasi tutti i plessi della città: i genitori sanno che gli addetti alle pulizie hanno indetto l’ennesimo stato di agitazione per ritardi nel pagamento degli stipendi e, pur dichiarandosi solidali con i lavoratori e le lavoratrici Ex Lsu e Appalti Storici, hanno deciso di mobilitarsi per segnalare la situazione agli organi competenti. Nella scuola Margherita Hack di piazza Aldo Moro, per esempio, i rappresentanti hanno fatto un sopralluogo nelle classi constatando le scarse condizioni igieniche delle aule e hanno scritto alla Asl, decidendo nel contempo di non far entrare i bambini a scuola domani mattina. «Ma resteremo con i nostri figli fuori dalla scuola a protestare – spiega una mamma – già nei giorni scorsi alcuni bambini allergici alla polvere si sono sentiti male. La situazione non è più tollerabile». Altra iniziativa di protesta sempre domani, ma nella scuola media di via della Tecnica, dove i genitori hanno ottenuto l’autorizzazione ad entrare nel plesso e pulire da soli le aule. Questa mattina il Comune di Pomezia ha richiesto alla Asl e al Ministero dell’Istruzione un ulteriore sopralluogo in tutte le scuole del territorio.
I lavoratori in agitazione respingono fermamente l’accusa di aver lasciato le scuole in condizioni indecenti. A parlare a il Caffè è Carmen D’Agostino, che è tra l’altro delegata sindacale della sigla Uil Trasporti: «Non è vero che non puliamo le aule, semplicemente non viene garantito il servizio completo che invece fino ad oggi abbiamo sempre svolto. D’altra parte – spiega – le nostre mensilità vengono pagate costantemente in ritardo e non possiamo mai contare sul pagamento dell’importo completo. Voglio precisare – commenta D’Agostino – che qualsiasi iniziativa da parte degli istituti volta a sostituire il nostro lavoro è severamente proibita per legge».
I lavoratori in agitazione respingono fermamente l’accusa di aver lasciato le scuole in condizioni indecenti. A parlare a il Caffè è Carmen D’Agostino, che è tra l’altro delegata sindacale della sigla Uil Trasporti: «Non è vero che non puliamo le aule, semplicemente non viene garantito il servizio completo che invece fino ad oggi abbiamo sempre svolto. D’altra parte – spiega – le nostre mensilità vengono pagate costantemente in ritardo e non possiamo mai contare sul pagamento dell’importo completo. Voglio precisare – commenta D’Agostino – che qualsiasi iniziativa da parte degli istituti volta a sostituire il nostro lavoro è severamente proibita per legge».
19/03/2018