Le buche sono ormai un’emergenza ovunque. A Roma se ne sta interessando la Magistratura penale e chissà che prima o poi non facciano altrettanto le altre Procure fuori della Capitale. Non è un mistero che sulla manutenzione stradale volino mazzette e certe ditte facciano la classica “romanella”, come in gergo locale si chiamano gli interventi alla meno peggio. Gli inquirenti cercheranno di capire se qualcuno ha rubato, lavorato male, non sorvegliato, firmato collaudi farlocchi. Politici e pubblici amministratori continueranno a raccontarci il solito mantra “mancano i soldi”. Ma intanto esiste un modo rapido ed efficace per affrontare subito la situazione bene, capace di offrire strade con una tenuta buona e più duratura.
Una soluzione realizzabile in breve e senza dover spendere cifre esorbitanti. Il “segreto” è nella speciale guaina rinforzata con una sorta di retina. Tecnicamente è una tecnologia che mette insieme una geogriglia e una geomembrana SAMI (strato con membrana di assorbimento dello stress). 5 centimetri di strada senza tale rinforzo – affermano i produttori citando una ricerca di Monismith, esperto in materia di famam mondiale – “riflette le crepe in superficie dopo meno di 2 anni, mentre dallo stesso strato con SAMI (la rete “geomembrana”, ndr) ci si può aspettare una durata di più di 10 anni”. Ciò grazie al fatto che rende impermeabile e più resistente il fondo e al tempo stesso gli conferisce maggiore elasticità, rendendolo capace di assorbire meglio tensioni e deformazioni. Si chiama Autotene Asfaltico Antipumping. A sentire certi politici, sembra che le buche siano tutta colpa del maltempo. Ebbene, questa guaina mette al riparo l’asfalto e il fondo stradale dal dannosissimo effetto pumping, l’acqua pompata dalle ruote verso l’alto attraverso le crepe.
Il sistema, messo a punto dal prof Francesco Canestrari dell’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona, è stato applicato in alcuni tratti del Raccordo Anulare ma pure ad Aprilia, dove a vedere la posa in opera sono venuti anche amministratori e tecnici dell’VIII Municipio romano. Tale prodotto fa salire un po’ il costo della manutenzione, ma solo al momento della riparazione: «Dipende dal tipo di intervento – ci spiega il prof Canestrari -, ad esempio se si mette uno strato di asfalto maggiore, il costo della guaina incide meno sulla spesa totale del lavoro. È indicato soprattutto per risanare le strade esistenti e trafficate, dove occorre fare presto per riaprirle subito al traffico». La spesa per la guaina si ripaga da sé, perché evita di dover fare manutenzione nel giro di un paio di anni, come avviene di solito, richiede uno scavo meno profondo, e a determinate condizioni può essere applicata direttamente, senza dover mettere altri prodotti per l’attacco, dunque facendo risparmiare tempo e denaro. «Questa tecnica costa 5-7 euro in più a metro quadro, meno della macchina tappabuche – ci spiega l’Assessore ai lavori pubblici di Aprilia -, nel nostro caso è circa il 30% in più rispetto al solito sistema con il solo asfalto, ma ne vale la pena. La stiamo utilizzando anche per riparare altre vie della città, dopo l’esperimento su un tratto di via Giustiniano, che finora è rimasto perfetto».
Francesco Buda