Due cugini, Alide e Jason, una sola passione: la lettura. Passione forte e comune, che da sempre li ha accompagnati nel corso della loro vita, ma che condividono reciprocamente da poco più di un anno rendendoli protagonisti una storia davvero insolita.
Alide, donna gioviale, afferrata su tutto, curiosa come una bambina, è capace di mangiarsi un libro a colazione o a merenda tanta è la capacità di farsi assorbire da una storia avvincente. Vive da sempre a Latina con la sua famiglia.
Jason, persona colta e preparata, amante della lettura fino all’inverosimile. Ha vissuto la sua vita tra Milano, Toscana e Latina impegnandosi su vari fronti politici, sociali ed intellettuali, dagli anni 90 è tornato nella sua terra pontina dove tuttora vive con la moglie.
Nella sua vita piena e rigorosamente scandita da svariate attività giornaliere, egli ha sempre trovato spazio per una buona lettura, passando dal quotidiano della mattina, alle riviste di giornale, ad una semplice scritta sul muro, perché per Jason leggere è fondamentale.
Ma non lo fa lui direttamente, lo fanno gli occhi degli altri al suo posto perché, a causa di un incidente avvenuto nella sua infanzia, non è più in grado di vedere.
La patologia però non lo ha mai penalizzato, anzi ha sviluppato un metodo assai funzionale che consiste nella lettura telefonica mediante una persona scelta appositamente.
Nel 1972 inizia quindi con una donna di Milano, tra intervalli e piccole pause dovuti ai suoi vari trasferimenti continuano fino a circa un anno fa, quando lei è stata costretta ad interrompere per problemi di salute.
Ed è qui che entra in gioco Alide. Inizialmente Jason si rivolge a lei chiedendole consiglio su chi possa prendere il posto della donna, ma quando emerge il nome del nuovo libro che tutti e due hanno da poco acquistato, “L’imperfetta meraviglia” di Andrea De Carlo, Alide non ci pensa due volte: la nuova lettrice sarà lei. E galeotto è stato quel libro, perché ha firmato il sodalizio di uno scambio culturale tra i due cugini, che preannuncia una fiorente longevità al di là della lettura stessa.
«All’inizio leggevamo tutti i giorni, un’ora al pomeriggio, poi siamo passati a tre giorni alla settimana dalle ore 18 alle 19 – racconta Alide di come tutto è iniziato -. È una lettura bella, interessante e fertile perché ci permette di analizzare alcuni passaggi insieme, di commentare ed esprimere pensieri personali che arricchiscono ancor di più quell’ora telefonica».
In quei giorni in cui è prevista la lettura, lei si accomoda sul suo divano dai colori pastello, inforca gli occhiali, e con il telefono all’orecchio lascia fluire la storia del momento. Un viaggio letterario che da quando è cominciato è passato attraverso ogni genere, dai saggi, alle biografie, ai romanzi per teenager, perfino a libri di un certo calibro, come “Un’educazione milanese” di Roberto Rollo, testo che probabilmente da sola non avrebbe mai acquistato, come ci confida lei, ma che alla fine è stato un bene aver letto.
E Jason dal canto suo trae un grande beneficio da questa esperienza che si perpetua ancor più oggi con maggiore gratificazione, perché è condivisa con una persona a lui cara. «Alide è una brava lettrice, ha un modo tutto suo di leggere, pacato e fluido e devo dire che a momenti è quasi rassicurante», spiega con sincerità a Il Caffè. Ma poi aggiunge in tono scherzoso fingendosi offeso: «Però le do 9 come voto perché ha violato il nostro piccolo segreto».
Un segreto sì malcelato, ma che è bello per tutti scoprire, perché racchiude il seme della sapienza, dell’affetto, della complicità tra due persone; promuove un nuovo strumento di lettura per chi non può leggere da solo e insegna che, di fronte ad una grande passione, nulla è impossibile.
Alide, donna gioviale, afferrata su tutto, curiosa come una bambina, è capace di mangiarsi un libro a colazione o a merenda tanta è la capacità di farsi assorbire da una storia avvincente. Vive da sempre a Latina con la sua famiglia.
Jason, persona colta e preparata, amante della lettura fino all’inverosimile. Ha vissuto la sua vita tra Milano, Toscana e Latina impegnandosi su vari fronti politici, sociali ed intellettuali, dagli anni 90 è tornato nella sua terra pontina dove tuttora vive con la moglie.
Nella sua vita piena e rigorosamente scandita da svariate attività giornaliere, egli ha sempre trovato spazio per una buona lettura, passando dal quotidiano della mattina, alle riviste di giornale, ad una semplice scritta sul muro, perché per Jason leggere è fondamentale.
Ma non lo fa lui direttamente, lo fanno gli occhi degli altri al suo posto perché, a causa di un incidente avvenuto nella sua infanzia, non è più in grado di vedere.
La patologia però non lo ha mai penalizzato, anzi ha sviluppato un metodo assai funzionale che consiste nella lettura telefonica mediante una persona scelta appositamente.
Nel 1972 inizia quindi con una donna di Milano, tra intervalli e piccole pause dovuti ai suoi vari trasferimenti continuano fino a circa un anno fa, quando lei è stata costretta ad interrompere per problemi di salute.
Ed è qui che entra in gioco Alide. Inizialmente Jason si rivolge a lei chiedendole consiglio su chi possa prendere il posto della donna, ma quando emerge il nome del nuovo libro che tutti e due hanno da poco acquistato, “L’imperfetta meraviglia” di Andrea De Carlo, Alide non ci pensa due volte: la nuova lettrice sarà lei. E galeotto è stato quel libro, perché ha firmato il sodalizio di uno scambio culturale tra i due cugini, che preannuncia una fiorente longevità al di là della lettura stessa.
«All’inizio leggevamo tutti i giorni, un’ora al pomeriggio, poi siamo passati a tre giorni alla settimana dalle ore 18 alle 19 – racconta Alide di come tutto è iniziato -. È una lettura bella, interessante e fertile perché ci permette di analizzare alcuni passaggi insieme, di commentare ed esprimere pensieri personali che arricchiscono ancor di più quell’ora telefonica».
In quei giorni in cui è prevista la lettura, lei si accomoda sul suo divano dai colori pastello, inforca gli occhiali, e con il telefono all’orecchio lascia fluire la storia del momento. Un viaggio letterario che da quando è cominciato è passato attraverso ogni genere, dai saggi, alle biografie, ai romanzi per teenager, perfino a libri di un certo calibro, come “Un’educazione milanese” di Roberto Rollo, testo che probabilmente da sola non avrebbe mai acquistato, come ci confida lei, ma che alla fine è stato un bene aver letto.
E Jason dal canto suo trae un grande beneficio da questa esperienza che si perpetua ancor più oggi con maggiore gratificazione, perché è condivisa con una persona a lui cara. «Alide è una brava lettrice, ha un modo tutto suo di leggere, pacato e fluido e devo dire che a momenti è quasi rassicurante», spiega con sincerità a Il Caffè. Ma poi aggiunge in tono scherzoso fingendosi offeso: «Però le do 9 come voto perché ha violato il nostro piccolo segreto».
Un segreto sì malcelato, ma che è bello per tutti scoprire, perché racchiude il seme della sapienza, dell’affetto, della complicità tra due persone; promuove un nuovo strumento di lettura per chi non può leggere da solo e insegna che, di fronte ad una grande passione, nulla è impossibile.
Augusta Calandrini
09/03/2018