Casto parla per la prima volta apertamente di “un’emarginazione del litorale di Anzio. Nettuno a favore di un accentramento dei servizi nell’area dei Castelli” e chiede al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e a Direttore generale della Asl Narciso Mostarda un ripensamento di questa riorganizzazione gravemente penalizzante per il litorale. Basti pensare che oltre il 60% dei ricoveri di Anzio Nettuno viene dirottato sull’ospedale di Nemi, che ha sempre posti disponibili. Probabilmente più posti ad Anzio e meno a Nemi farebbero vivere meglio tante famiglie costrette a viaggi quotidiani verso i Castelli. Casto, in questa battaglia, coinvolge anche Fabio Fucci, sindaco di Pomezia e Presidente della Conferenza dei Sindaci della Asl Roma 6 e il Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini che proprio nell’ultimo consiglio comunale ha preso l’impegno di convocare un consiglio congiunto con Nettuno (il Sindaco Casto ha già dato la sua disponibilità) per discutere delle condizioni dell’Ospedale neroniano.
L'ospedale del litorale penalizzato
Senologia, il Sindaco di Nettuno ad Asl e Regione: “Decisione da rivedere”
Il bene salute non si contratta: il Sindaco di Nettuno Angelo Casto chiede formalmente sospensione della Delibera con cui la ASL sposta la chirurgia senologica a Marino e Albano. “In merito alla Delibera del Direttore Generale dell’Azienda USL RM 6 – si legge nel comunicato stampa del Comune di Nettuno – che dispone lo spostamento dell’attività chirurgica della mammella esclusivamente al Centro Senologico Aziendale presso gli ospedali di Albano e di Marino, il Sindaco di Nettuno Angelo Casto ha inviato una lettera al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e al Direttore Generale della USL RM 6 Narciso Mostarda, e per conoscenza al Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Usl Roma 6, chiedendo la sospensione del provvedimento e un confronto urgente fra i Sindaci dell’intero territorio coinvolto per discutere le questioni in gioco e rideterminare una più equa distribuzione dei sevizi sanitari”. Una dura presa di posizione quindi, rispetto ad una riorganizzazione sanitaria che un passo alla volta ha svuotato (e la manovra non sembra terminata) l’ospedale di Anzio si servizi, posti letto e personale, costringendo chi è rimasto a turni assurdi e a carichi di lavoro pesantissimi.
08/02/2018
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