DOPO L’INCHIESTA DELLA PROCURA…
Proprio in merito alle garanzie finanziarie la Squadra Mobile di Latina aveva indagato e la Procura – oltre ai troppi rifiuti rispetto ai quantitativi autorizzati – contestò che non erano state accantonate le somme per la gestione post mortem, ossia il prelievo e la rimozione del percolato e la corretta combustione del biogas sprigionato dai rifiuti, obbligatoria per legge, il controllo dell’assestamento della discarica e il monitoraggio periodico sulla perfetta tenuta del capping, la copertura sigillata sopra ogni invaso.
Quei soldi servono a impedire che la discarica chiusa continui ad inquinare (ha già contaminato la falda idrica).
OLTRE 3 MILIONI DI EURO
«L’estensione dell’AIA, fino al 2024 – spiega Lessio -, prevista dal D. Lgs. 152/2006, riguarda quattro polizze fideiussorie a garanzia del bacino denominato S8 (quasi 2,6 milioni di euro), del deposito del percolato (D15) nelle vasche volano (330mila euro), dei serbatoi del percolato (48mila euro) e dell’attività di recupero energetico del biogas (150mila euro). La Regione ha semplicemente accettato queste nuove garanzie che dovranno assicurare la copertura finanziaria dell’attività di post-gestione degli invasi ormai chiusi».
NESSUN AMPLIAMENTO
L’Assessore rileva anche altri aspetti, nel concreto. «Il provvedimento pubblicato sul BURL del 1° febbraio ribadisce che non sono previste modifiche o estensioni anche in termini di processi impiantistici, occupazione di nuove aree o aumenti di quantitativi di rifiuti da gestire». L’atto citato da Lessio precisa inoltre che “nell’istanza di rinnovo non vengono richieste modifiche né estensioni a quanto già autorizzato e valutato precedentemente nell’ambito degli atti sottoposti a procedura VIA, già rilasciati alla società IND.ECO. s.r.l”.
«Finché non viene bonificata e messa davvero in sicurezza nella sua interezza, quindi anche nella parte gestita dalla Ecoambiente, la discarica di Montello non può ricevere un solo chilogrammo di rifiuti», aggiunge Lessio, che ha ribadito il tutto alla Commissione ambiente, nella seduta di lunedì scorso.
LESSIO RILANCIA SUI RISARCIMENTI
L’Assessore ha anche confermato la volontà di richiedere alla Regione Lazio un ristoro, cioè una sorta di risarcimento, per la popolazione residente vicino la discarica.
A tale scopo – spiega il Comune di Latina – invieranno alla Regione una lettera, per poi fare una proposta concreta e seria per un ulteriore ristoro relativo alla gestione post mortem della discarica e al ripristino dei siti. Ristoro «indispensabile, che varrà per tutte le discariche del Lazio, non solo per Latina», dice Lessio al Caffè. Questo poiché spesso le società sono andate all’aria e tuttora falliscono o incorrono in procedure concorsuali, lasciando le discariche dismesse senza bonifica e senza quattrini per bonificarle e metterle in sicurezza.
Francesco Buda
Piccolo compostaggio, mistero sui fondi regionali
Non è chiaro quando verrà completato l’iter dei due bandi di gara regionali per migliorare la raccolta porta a porta e il piccolo compostaggio (domestico e di comunità). Il sistema, cioè, che con piccoli conteniori dà una mano ad evitare i grandi, costosi e impattanti impianti per trattare l’umido (scarti, alimentari sfalci, potature) che costituiscono circa il 30-35% del totale dei rifiuti urbani. Ad ottobre scorso, il Comune di Latina con altri 4 Comuni, ma pure il Comune di Anzio in solitaria, hanno presentato progetti per farsi finanziare il porta a porta, isole ecologiche e compostiere domestiche e di comunità. Queste ultime, sono contentiori che in circa 3 mesi trasformano l’umido in compost (vero). Pubblicati a luglio, resi poi meno complicati e meno ‘su misura’ per i Comuni montani e ciociari, proprio grazie all’intervento del Comune di Latina, i bandi prevedono finanziamenti per 56,7 milioni di euro. Ma finora è mistero su quando la Regione valuterà i progetti e sui tempi per la graduatoria.