Sul porto che non sembra proprio non andare in porto è l’attuale reggente della provincia di Latina Giovanni Bernasconi a dare chiarimenti. Nei mesi scorsi, infatti, a Rio Martino sono venuti giù argini, suolo, banchina per disabili dove aveva sfilato Eleonora Della Penna annunciando la fine dei lavori ed anche la duna rinaturalizzata. I fattacci erano finiti anche in un’interrogazione parlamentare a tre ministri firmata dal deputato pontino del gruppo misto Cristian Iannuzzi. Il politico chiedeva verifiche sui lavori effettivamente realizzati per accertare che fossero aderenti al progetto approvato e a norma di legge e chiarimenti su come fossero stati utilizzati i fondi per la costruzione del porto. «Delle parti venute giù – spiega Bernasconi – solo la duna rinaturalizzata si riferisce al secondo stralcio dei lavori effettivamente svolti dal 2016 al 2018 a causa del blocco dei fondi precedente, gli altri cedimenti si riferiscono a lavori precedenti di competenza della Regione Lazio. La Provincia di Latina ha già sollecitato con due lettere la Regione Lazio senza aver ricevuto risposta, di più non può fare». Eppure, tra l’elenco degli interventi del secondo stralcio dei lavori compare proprio la “riqualificazione e stabilizzazione strutturale delle sponde arginali”, la parte venuta giù. Per quanto riguarda la barriere con cannucce e paletti in legno della duna rinaturalizzata, invece, garantisce che gli interventi di ripristino da parte dell’ente di via Costa sono in corso e quasi terminati. Eppure, a giudicare dalla determina comparsa nei giorni scorsi sull’Albo Pretorio sembrava che la stessa Provincia ravvisasse problemi nei lavori. Via Costa, infatti, aveva affidato ad un legale da 9mila euro l’incarico di supporto al RUP Angelica Vagnozzi, subentrata al posto di Americo Iacovacci a riposo forzato in seguito al suo coinvolgimento nell’indagine Touch Down, «vista la numerosa corrispondenza – si legge nella determina – con la ditta appaltatrice circa la conduzione del cantiere dalla quale si prefigura un concreto indizio e una elevata probabilità di un contenzioso si rende necessario affidare il servizio di supporto al RUP aventi le specifiche competenze di carattere legale che possano assisterlo nella fase di chiusura dell’appalto». Bernasconi, però, smonta la polemica e parla di una semplice prassi consolidata. «Quando si parla di grandi appalti come quello del porto di Rio Martino, c’è sempre una riserva economica qualora dovesse esserci un aggravio di costi per situazioni particolari. C’è sempre un cuscinetto economico per eventuali cause e contenziosi. Abbiamo nominato un legale di supporto al RUP perché l’ingegnere ha bisogno di un supporto tecnico e, qualora venissero ravvisati dei contenziosi con la società appaltatrice si valuterà come procedere. Se non ci si trova d’accordo si procederà per vie legali. È solamente una procedura normale». Le intenzioni della Provincia di Latina, rese note da Giovanni Bernasconi, sono comunque chiare: «Siamo nella fase finale del collaudo, che da qui a quindici giorni al massimo sarà terminato. Se tutto è regolare nei lavori effettuati nel secondo stralcio e non verranno fuori particolari problemi per i quali è necessario tenere aperto il cantiere, passeremo alla consegna dei lavori».
Bianca Francavilla
08/02/2018