Al via il progetto Dalle Radici agli Orizzonti presso il teatro Vittoria
Il Progetto teatrale-culturale “Dalle Radici agli Orizzonti” intende esattamente approfondire il rapporto con il territorio, in questo caso del Comune di Marino. Radici, secondo gli ideatori, indica tutta la potenzialità territoriale di gruppi e singoli amateurs. Orizzonti sono le compagnie professionali di qualità che offrono opportunità di confronto e crescita. L’Associazione ” Artemista ” vince nel marzo 2017 il bando per la gestione della Sala Teatro Comunale di Marino presso la Villa Desideri, ora ribattezzata Sala Teatro “Vittoria”. “Abbiamo pensato di concentrarci su un unico comune in modo da rendere più capillare ed efficace l’intervento. Ha detto la direttrice artistica del teatro Sabina Barzilai. L’utenza (oltre 40.000 abitanti dislocati tra il Centro e le frazioni) da più di 20 anni non disponeva di uno spazio attrezzato dove fruire di spettacoli dal vivo. Neanche un cinema. Attraverso le rassegne teatrali Artemista si prefigge di soddisfare la domanda di teatro di qualità e attraverso i workshop l’incontro, con esperienza sul campo, tra le realtà locali, i giovani e le scuole che avvertono la necessità di aprirsi al confronto con dei professionisti. Inoltre offrire un servizio all’utenza scolastica di spettacoli ed esperienze a costi accessibilissimi – senza gravare sulle famiglie già martirizzate dalla crisi economica. Da Giugno 2017 la Regione Lazio ha riconosciuto la validità di codesto Progetto insignendolo della qualità di Officina Culturale. Il bilancio a metà Stagione Teatrale è oltremodo positivo: quasi 2000 presenze in poco più di due mesi di attività, dal 18 novembre 2017 data della riapertura della Sala Teatro. L’offerta si articola tra varie forme di spettacolo dal vivo che comprendono Prosa, Danza e Musica. Dopo svariati lustri di chiusura la Sala Teatro, per la prima volta nella sua storia – costruita a metà degli anni ’70 – conosce una vera e propria Stagione Teatrale con una significativa continuità. Tra gli ospiti più prestigiosi la Compagnia Teatro Potlach, Atacama Danza e Cada Die Teatro di Cagliari: tutte compagnie riconosciute dal MiBACT. Nelle Sezioni Teatrarte e Giovani, Artemista propone, nell’ambito della stagione, le proprie produzioni sotto forma di collegamento tra l’utenza dei Laboratori e la selezione durata anni, di giovani allievi maggiormente dotati che vengono inseriti nel mondo del lavoro attoriale. Prossimo appuntamento: Progetto Pinter: un lavoro durato due anni sul drammaturgo anglosassone che ci ha visti impegnati nella messinscena di Betrayal (Tradimenti). Testo scritto nel 1978. I giovani attori di Artemista sono al lavoro sulla doppia versione – in lingua originale e nella traduzione italiana – che andrà in scena prossimamente alla Sala Teatro Vittoria il 24 e 25 febbraio “. Sulla bella iniziativa interviene anche l’assessore comunale alla cultura Paola Tiberi, che dichiara ; ” Il nome dato al Teatro, ” Vittoria ” rappresenta tanti momenti : creare un teatro dal nulla dopo lustri di chiusura ed effimere aperture. Vittoria. Un omaggio ad una donna di storica importanza per la nostra comunità e per la nostra cultura. Vittoria. Perché ci auguriamo che il nome sia di buon auspicio.A Marino si apre un teatro mentre altrove i più importanti chiudono. Un teatro che sia un Centro Urbano Teatrale (C.U.T.) per la produzione e promozione dello Spettacolo dal Vivo. Uno spazio che sia di tutti, per tutti, dove il Teatro Ragazzi ritrovi la sua dignità, in cui gli Orizzonti (le compagnie professionali) rappresentino l’apertura e il confronto mentre le Radici (le realtà locali di appassionati) diano linfa vitale che sola può rendere la Vittoria tale. Perché per noi essere vincenti vuol dire essere autentici. Coerenti con la propria missione, senza prevaricare gli altri, superando la spiacevolezza di non essere compiacenti. Tutto questo è molto altro ancora, grazie alla partecipazione di tutti, è Vittoria “. L.S.
Estratto dal pieghevole:
Il percorso intrapreso è molto ambizioso: una vera stagione teatrale a Marino?! “Sogno o son desta?” Ho sempre pensato, ben prima di ricoprire il ruolo di Assessore alla Cultura, che il teatro possa e debba svolgere un ruolo centrale nello sviluppo della persona umana, nella presa di coscienza della propria individualità attraverso le difficoltà della realtà sociale in cui si vive e si cresce. Il teatro può favorire la riscoperta del piacere di agire e sperimentare forme diverse di comunicazione, incoraggiando una crescita integrata di tutti i livelli della personalità. In questo senso è uno strumento educativo in grado di restituire una centralità all’essere umano in tutte le sue componenti, fisiche e spirituali, nell’ottica di un nuovo umanesimo in cui, abbandonati i valori assoluti e le ideologie, sia comunque auspicabile un’unità delle conoscenze e delle esperienze intorno alla figura umana. Porsi nell’ottica di un nuovo umanesimo, al fine di educare persone che siano soggetti sociali attivi, in grado di guidare il cambiamento e di non farsene travolgere. Il mio personale augurio ad Artemista? Sono sicura che supererete, brillantemente, ad un tempo, resistenze ed aspettative!
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