Candido De Angelis questa mattina ha ufficializzato la sua candidatura a Sindaco di Anzio in rappresentanza di un centrodestra unito. L’appuntamento era alle 11 al Cinema Teatro Astoria, nel pieno centro cittadino e già dalle 10,15 sostenitori, curiosi e cittadini si affollavano fuori dalla sede dell’incontro. La candidatura di De Angelis, grazie anche al pesante endorsement del Sindaco Luciano Bruschini, era in piedi da tempo ma fino ad oggi l’ex Senatore ed ex Sindaco della città non aveva sciolto le riserve aveva più volte detto di essere pronto a farsi da parte davanti ad un nome più ‘forte’ del suo e capace di unire tutti. Oggi ha sciolto le riserve e lo ha fatto oggi tra commozione, ricordi e l’illustrazione di progetti per essere il futuro e non solo il passato di Anzio. Il candidato a Sindaco sul palco, microfono alla mano, ha aperto il dibattito davanti ad una sala più che affollata. Tutti i posti pieni e almeno un centinaio le persone in piedi (in sala tanti volti della politica locale, di destra e non solo, da Andrea Mingiacchi a Mario Pennata, da Fabio Capolei ai consiglieri Geracitano, Salsedo, Gianfranco Tontini, Danilo Fontana, Pino Ranucci, sempre sulle sue ma amico fraterno di De Angelis, Davide Gatti, l’assessore Attoni e tanti altri ancora. In prima fila, di fronte a De Angelis il Sindaco Luciano Bruschini). “Sono qui oggi – ha detto De Angelis – per ufficializzare il mio impegno per Anzio. Lo faccio per quattro motivi che vi voglio spiegare. Lo faccio perché tanti amici me lo hanno chiesto e perché qualche ‘nemico’ diciamo così, mi ha detto invece ‘ma chi te lo fa fare? con la speranza evidente che mi tirassi indietro. Lo faccio perché martedì scorso ho finito le visite mediche e il cardiologo mi ha dato l’ok per poter affrontare questa situazione. Lo faccio perché degli amici di Roma hanno fatto un sondaggio sulla mia persona ad Anzio, su come. percepisco e i risultati mi sono piaciuti. Infine lo faccio – ha detto ancora – perché è importante impegnarsi per Anzio. A me un anno fa è cambiata la vita – ha aggiunto, facendo riferimento al problema cardiaco che lo ha colpito – quello che allora era una possibilità oggi è qualcosa che per me è importante: impegnarsi per questa città”. Inevitabile un momento di commozione e il via con le domande dei giornalisti, per darsi un tono e ripartire.
Un anno fa – ha chiesto il Direttore del Granchio Ivo Iannozzi – parlavi di rinnovamento, è ancora così?
“Il rinnovamento è nelle cose – ha detto De Angelis – non ci sono esclusioni a priori, il centrodestra è unito e da quando mi sono messo in gioco mi si sono avvicinati tanti giovani, trentenni, quarantenni, professionisti. Io stesso – spiega – sono un candidato 60enne e cardiopatico, che pensa ancora di poter dire la sua. Ma sono con noi persone che lavorano e hanno a cuore la città e il suo futuro. Abbiamo tante idee nuove e il nuovo si crea anche con il confronto e il dibattito, come nell’ultimo consiglio comunale, in cui la politica ha recepito e interagito con i cittadini per arrivare ad un risultato condiviso da tutti”.
La tua giunta sarà continua o discontinua – ha chiesto Agostino Gaeta di Controcorrente – con quella di Luciano Bruschini?
“Saranno due cose diverse perché io Luciano siamo due persone diverse e con una diversa visione della politica e di come si gestisce il Comune. Non voglio dire cosa sia meglio o peggio, voglio dire che sarà diverso. Io non ho a che fare con la gestione del Comune dal febbraio 2007, sono dieci anni. Ho una mia visione di come dovrebbero funzionare le cose e la metterò in pratica. Una visione verticistica, il Sindaco da’ un’impronta a tutto questo è il mio modo di vedere la cosa. Riorganizzeremo gli uffici valorizzando le professionalità all’interno, le cose devono funzionare”.
Per quale motivo – ha chiesto Francesco Marzoli, giornalista di Latina Oggi – il Centrodestra punta su un 60enne cardiopatico, cosa li ha portati a sceglierti di nuovo e perché i cittadini ti dovrebbero dare di nuovo fiducia?
“Il centrodestra è unito – ha risposto De Angelis – e probabilmente nonostante l’età e i problemi di cuore, è evidente che non manca l’energia e la voglia di fare per questa città in cui sono nato e cresciuto, in cui hanno vissuto i miei avi e in cui vivono i miei figli. Per i problemi cardiaci ho dovuto cambiare tante cose, anche l’impegno con il mio lavoro. Non posso più andare di notte ai mercati generali. Ho dovuto richiamare mio figlio, che probabilmente aveva altri piani e altri sogni, e che oggi lavora al mio posto. Credo che su tutto valga l’amore e l’impegno per Anzio, le capacità dimostrate in passato e i progetti per il futuro che sono tanti e che a breve spiegheremo alla città e ai cittadini a cui chiedermi di essere partecipi del cambiamento”. De Angelis, quindi, ha detto la sua sul porto, la città artigiana, il palazzetto dello sport sul porto, ma il programma sarà tema di approfondimento anche in seguito. Non sono mancate bordate agli avversari politici a partire da Del Giaccio. “Per il Paradiso sul mare – ha detto – servono i soldi per la riqualificazione. Non abbiamo intenzione di chiamare alcuna Fondazione, che non ha i soldi per rimetterla a nuovo, ma se prende l’affidamento ne fa una cosa sua e non certo della città, come la Fondazione Roma che fa i soldi con l’Auditorium, ma del progetto di Renzo Piano che prevedeva il recupero anche di altre aree si è completamente scordata. A mio avviso dobbiamo trovare i soldi e farne un centro culturale a disposizione dell’arte, della cultura, dei giovani. Come Villa Adele e Villa Sarsina deve essere vanto e patrimonio dei cittadini”.
Infine un aneddoto sul Sindaco di Nettuno
“‹Due ore di domande e risposte, di dibattito e spiegazioni sul programma della città. Candido De Angelis ha parlato di tante cose durante il vertice per ufficializzare la sua discesa in campo come candidato Sindaco ad Anzio, politica, ricordi, questioni personali. Ma alla fine la domanda che si è rivelata più ‘pepata’ della mattinata è stata quella che gli ha rivolto il Sindaco Luciano Bruschini. De Angelis, che non ha concesso parola ai cittadini ma solo ai giornalisti in sala, si è sentito fare la battuta da alcuni “il Sindaco non è giornalista” quando Bruschini ha chiesto la parola. “Il Sindaco può parlare sempre – ha detto – e chi non lo consente (con riferimento al convegno di Liberi e uguali) sbaglia”. “Sono lieto che tu abbia sciolto le riserve – gli ha detto Bruschini – me ne faccio un personale vanto. E voglio dire che non credo che i giovani che vogliono fare i rampanti siano meglio di noi a fare politica, persone che pensano di saper fare tutto ma a me non risulta sia così. Ce ne vorrebbero 100 come te, ma quello che invece ti chiedo è cosa ne pensi degli altri candidati in campo, come li vedi?”. “Roberta Cafà è un’amica – ha detto – abbiamo fatto una campagna elettorale insieme tempo fa, mi ha portato a 100 incontri era infaticabile. Oggi mi dispiace che abbia scelto questa via solitaria, spero che ci ripensi per il bene di tutti e che torni a lavorare con noi. Del Giaccio e un amico, Valerio è un amico, che posso dire di loro. Stima personale, poi politicamente siamo un’altra cosa. Il centrosinistra sta lavorando, forse più che negli anni passati. Sugli altri stendo un velo pietoso. Ma una cosa la voglio dire. Sui grillini e la polemica sulle tre liste ci lasciassero fuori. Non abbiamo accordi con nessuno, non ci interessa nulla delle loro beghe e del sistema di certificazione Orwelliano che hanno, da Fattoria degli animali, con il grande capo che alla fine decide se decide. Se si parla di centrodestra si parla di me e della Cafà, se si parla di centrosinistra di Del Giaccio e Pollastrini, se si parla dei 5 stelle si parla solo di 5 stelle, non si sa chi sono le persone dietro i simboli. Tanti anni fa – ha detto in conclusione De Angelis rivelando un inedito – quando ero Sindaco, amici del centrodestra di Nettuno mi presentarono Angelo Casto, venne da me con altre persone perché voleva fare il Comandante della Polizia locale ad Anzio. Spese tante belle parole su di me. Ora fa il Sindaco a Nettuno e certamente ci confronteremo anche con loro. A scegliere sono sempre i cittadini”.