Tra affidamenti di incarichi e riconoscimenti di debiti fuori bilancio, nell’arco di circa dieci anni, politici, dirigenti comunali e gli stessi revisori dei conti del Comune di Sezze erano accusati di aver prodotto un notevole danno erariale, circa sette milioni di euro, debiti riconosciuti come “fuori bilancio” con la delibera di consiglio comunale del 14 ottobre 2009. Esaminando l’operato di ben tre giunte, ultimate le indagini, la Corte dei Conti nel 2016 aveva citato a giudizio 41 persone, puntando a recuperare il denaro che per l’accusa sarebbe stato sperperato, circa 600 mila euro.
Ora arriva il sospiro di sollievo: quei sette milioni non sono stati considerati danno erariale. Sono stati così assolti l’allora sindaco Andrea Campoli e gli ex assessori Giovanni Zeppieri, Pietro Bernabei, Salvatore Leggeri, Enzo Eramo e Antonio Di Prospero. Sotto accusa poi erano finiti i consiglieri Armando Uscimenti, Paolo Rizzo, Ernesto Carlo Di Pastina, Enzo Polidoro e Lidano Zarra, insieme ai dirigenti Piero Formicuccia, Mauro Vona, Lidano Caldarozzi, Filippo Carconi e Maurizio Panfilio. E ancora: l’ex sindaco Giancarlo Siddera, Titta Giorgi, Sonia Ricci, che dopo l’esperienza in Consiglio a Sezze era stata anche nominata assessore dal presidente della Regione Nicola Zingaretti, Antonio Spadini, Carlo Grassucci, Giovanni Orlandi, Luigi Miele, Ezio La Penna, Francesco Faustinella, Giuseppe Ciarlo, Roberto Palumbo, Bruno Pezzuolo, Franco Federici, Fausto Coluzzi, Vincenzo Ricci, Luigi Martino, Gianfranco Carrara, Leopoldo Falco, Vittorio Carlesimo, Antonio Vitelli, Salvatore Calabresi, Roberto Serrentino, Francesco Petrianni, Pietro De Angelis e Fabio Bruni.