Ecco dove e come è il sito per il cosiddetto “deposito per residui innocui” nel territorio di Aprilia, in località Colli del Sole: occupa 25,3 ettari di terreno, dei quali oltre 8 destinati all’invaso della discarica per totali un milione e 350mila metri cubi di immondizia varia. L’area è attaccata ad un grande oleificio sull’Ardeatina, a due passi da diversi insediamenti abitativi. In linea d’aria, i terreni si trovano a circa 2 km da Casalazzara, in territorio apriliano. Ancora più vicino, solo un km, si trovano Montagnano e Villaggio Ardeatino, i nuclei in territorio di Ardea al confine con Albano già colpiti dalla discarica di Cecchina Roncigliano, coi suoi odori e percolati. Quella discarica della Pontina Ambiente Srl del noto imprenditore Manlio Cerroni, con annesso impianto TMB (lavora rifiuti indifferenziati) è a circa 3 km in linea d’aria dal sito Ecosicura. Stessa distanza per Fontana di Papa, la frazione sulla Nettunense dove è in fase di ultimazione il Policlinico dei Castelli Romani: quando si dice una boccata di salute.
A DUE PASSI ARDEA E POMEZIA
Il cuore di Aprilia, cioè piazza Roma e dintorni, risulta a soli 6 km dai terreni destinati alla nuova discarica. Stessa distanza che separa quel sito dalla piazza del Comune di Pomezia. Ancora minore è la distanza con il centro di Ardea rocca, sede del Comune rutulo: 5 chilometri circa. Poco più in là dal sito Ecosicura, ci sono i terreni dove sono inoltre previsti altri due ‘bio’gas, uno della Suvenerguy per 60mila tonnellate di rifiuti l’anno, e l’altro della Biovis in corso di approvazione presso la Regione, a qualche centinaio di metri tra loro, in località Tor di Bruno – Pescarella. Vale a dire a soli 2 km dal sito dove adesso la Ecosicura vuole fare la discarica. A meno di sei chilometri si trova inoltre il sito industriale di Torre Maggiore, a Pomezia, dove la società Cogea Srl ha intenzione di realizzare un ‘bio’gas da 60mila tonnellate l’anno di rifiuti, con un progetto già al vaglio della Regione Lazio.
I “RESIDUI INNOCUI” PREVISTI
Se approvato dalla Regione Lazio, l’impianto della Ecosicura Srl sull’Ardeatina riceverà ciò che resta dalla lavorazione degli impianti di compostaggio e dei TMB, cioè di trattamento meccanico biologico, che in pratica selezionano e sminuzzano i rifiuti indifferenziati, e buona parte la impacchettano così da poter essere bruciati negli inceneritori e cementifici. Uno di questi è quello della Rida Ambiente di Aprilia. I camion dovranno passare sopra il ponticello ferroviario della linea Roma – Formia – Napoli che “garantisce un carico mobile non superiore a 50 tonnellate”. “Ad ogni modo – sottolinea lo Studio d’impatto ambientale al vaglio della Regione – a vantaggio di sicurezza, verranno impiegati per il conferimento esclusivamente camion con massa a pieno carico non superiore a 30 tonnellate e per l’attraversamento del ponte saraÌ€ loro imposto il limite di velocitaÌ€ di 20 km/h. Il secondo ingresso saraÌ€ invece realizzato a sud dell’area di interesse e permetteraÌ€ l’accesso da Via della Scaletta”.
MAREA DI PERCOLATO
Il “deposito” Ecosicura – dice il progetto – sarà realizzato in tre lotti in tre momenti diversi. Il terzo lotto sarà il più grande e si stima che produrrà più percolato. “La maggiore produzione di percolato – si legge nello Studio di impatto ambientale presentato in Regione – si avraÌ€ dunque con il terzo lotto in fase di gestione e i lotti 1 e 2 chiusi, fase nella quale la produzione di percolato arriveraÌ€ ad un massimo stimato di 26.338 metri cubi l’anno, ovvero circa 72 mc giorno”. Per tali liquami sono previste 4 cisterne di stoccaggio con una volumetria complessiva utile di 240 metri cubi consentiranno.
TANTO GAS DAI RIFIUTI: SARÀ BRUCIATO IN LOCO
Il “deposito per residui innocui” dovrebbe sprigionare parecchio ‘bio’gas, generato dalla putrescenza dei rifiuti organici. “Ci si aspetta una produzione tra i 50 e i 100 metri cubi di gas per tonnellata di rifiuto abbancato”, dicono gli ingegneri di Ecosicura. Il 55% sarà metano, il 42% anidride carbonica e il restante 3% “altri gas”. Perciò sono previsti 50 pozzi di captazione per il gas, con una fitta rete di tubi che lo raccoglierà e porterà alla torcia. “Il biogas cosiÌ€ raccolto – spiegano i tecnici di Ecosicura – saraÌ€ inviato all’impianto di combustione dove viene bruciato in torcia”. I tre ingegneri che hanno firmato lo Studio d’impatto ambientale per il progetto Ecosicura, Sofia e Diego Fiorani e Michela Mattoni, scrivono che “tenendo conto delle criticità dovute all’impatto odorigeno lo studio permette di affermare che i vicini centri abitati (tra cui Aprilia, Pomezia e le frazioni circostanti), non saranno assolutamente interessati da livelli di esposizione tali da causare danni alla salute umana”.