Sono molto frequenti, nelle carceri, suicidi e atti di autolesionismo tra i detenuti. Incessante è l’opera delle equipe mediche penitenziarie di ciascun istituto, e l’impegno della polizia penitenziaria per attenuare l’entità del fenomeno. Dopo le varie sollecitazioni dei sindacati, in particolare la Ugl Pol.Pen. e della stessa dirigenza del penitenziario, presso la sede della della Asl Roma 6, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa per la prevenzione del rischio suicidario e autolesionistico dei detenuti del carcere di Velletri. Nata dalla collaborazione tra l’amministrazione penitenziaria dell’istituto di pena e la stessa Asl dei Castelli Romani, diretta dal dottor Narciso Mostarda, il documento, firmato dai dirigenti delle due amministrazioni, indica le modalità d’intervento che operatori sanitari e agenti penitenziari dovranno osservare per prevenire gli episodi e per gestire il disagio psichico dei detenuti, in un continuo e professionale monitoraggio delle varie situazioni. Nel progetto figurano il controllo dei traumi subiti dal recluso nell’impatto col regime del carcere, il tenere sotto controllo le persone a rischio, individuare e trattare disagi psicologici, psichiatrici, fisici e stati di dipendenza. ” In questo modo potremmo dare inizio alcune azioni di sostegno alle persone recluse con queste problematiche, dice un sanitario che opera in carcere. Molto importante sarà lo scambio di informazioni tra operatori sanitari e penitenziari e la continua formazione del personale e l’eliminazione del sovraffollamento carcerario che dovrà essere un obiettivo primario delle autorità ministeriali preposte”. L.S.
30/01/2018