“Non sarà una manifestazione politica – assicurano i comitati – non sarà una manifestazione “contro”, ma servirà per chiedere e ottenere quello che ci spetta di diritto, per far vedere che ci siamo, per dire che non siamo soddisfatti di come siamo stati “ignorati” fino ad oggi. Nel corso degli anni – spiegano – le amministrazioni hanno sempre ignorato le nostre esigenze primarie. La situazione è gradualmente e inesorabilmente peggiorata, nonostante siano state pagate le quote relative alle opere di urbanizzazione, a seguito di regolare licenza di costruzione o di condono”.
Capitolo acqua: “Dopo cinque anni di richieste pressanti – spiegano i comitati – ripetute in tutte le forme possibili, inclusa l’offerta di realizzare l’acquedotto a spese dei cittadini, l’amministrazione comunale, tramite Acea, ha promesso l’acqua potabile, entro il 2017. Ad oggi (gennaio 2018) non siamo a conoscenza del piano dei lavori: voci informate dicono che il progetto si sia ulteriormente rallentato”. Non va meglio da punto di vista delle fognature pubbliche: “I lavori – si legge – si sono conclusi da almeno due anni. Nonostante le nostre continue pressanti richieste in Regione Lazio ed in Comune a Pomezia, non abbiamo ancora l’indicazione di quando l’impianto diverrà operativo e quando sarà possibile allacciarsi”.
Le strade che servono il quartiere, invece, sono ancora dissestate “nonostante le innumerevoli richieste dal 2013 fino a giugno 2017, in cui abbiamo segnalato la grave situazione di pericolo per buche, dissesti, segnaletica orizzontale, verticale e luminosa, ponticelli stretti e pericolosi, elevato traffico di mezzi pesanti e furgoni”. “L’amministrazione – aggiungono – ha subordinato il rifacimento della strada alla realizzazione della condotta idrica senza provvedere nel frattempo, ad un minimo di manutenzione. Non avendo un programma definito per la condotta idrica, per quanti anni dovremo restare in questa situazione che peggiora di giorno in giorno?”.