Il sito di stoccaggio carburanti dell’Eni di Pomezia-Santa Palomba inquina la falda. È quanto sostiene Arpa Lazio, l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale. I tecnici regionali parlano in particolare di “un perdurante stato di contaminazione della matrice acqua sotterranea, con presenza altresì di prodotto (ovvero di carburante, ndr) in fase libera in alcuni punti di monitoraggio interni al sito, oggetto di MISE (procedura di Messa In Sicurezza di Emergenza delle falde acquifere, ndr)”. Una vicenda scottante emersa lo scorso 18 gennaio nel corso di un tavolo tecnico convocato dall’Area rifiuti regionale per discutere dell’approvazione di una nuova discarica per rifiuti inerti proposta dalla società Seipa che dovrebbe sorgere nel territorio pometino, in località Tor Tignosa. Gli esperti dell’Arpa non erano presenti all’incontro, ma hanno inviato comunque in Regione Lazio un parere tecnico contenente una dettagliata disamina scientifica sullo stato dell’inquinamento ambientale del Comune di Pomezia.
17 ANNI DI CONTAMINAZIONE
Lo stato di inquinamento tutt’intorno al deposito di carburanti va avanti almeno dal 22 marzo 2001, giorno in cui l’Eni – così scrivono i tecnici Arpa – ha notificato alla ex Provincia di Roma, attuale Area Metropolitana, la notizia di “una situazione di inquinamento presso il deposito e le misure di sicurezza d’emergenza adottate”. “Il sito è oggetto (da allora, ndr) di un procedimento di bonifica – ma lo stato di inquinamento – sempre secondo Arpa Lazio – continua”. Tra l’altro, “le ultime attività di campionamento svolte dal Servizio Suolo, Rifiuti e Bonifiche sono relative – sottolineano i tecnici regionali – all’anno 2010”.
SINDACO FUCCI: “APPRENDO ORA IL PROBLEMA”
“È a conoscenza del parere dell’Arpa Lazio e del perdurante stato di inquinamento della falde comunali?” È quanto hanno chiesto i cittadini al sindaco, Fabio Fucci, che ha risposto loro: “Apprendo adesso il problema, faremo le dovute e approfondimenti”. Il botta e risposta è avvenuto nel corso di un incontro pubblico convocato dal Comune di Pomezia, dedicato al Piano di Emergenza comunale, che si è tenuto oggi pomeriggio presso il centro polifunzionale di Selva di Pini. Nell’area interessata dalla contaminazione è stato recentemente approvato un oleodotto a servizio dell’impianto ed è in corso di approvazione un impianto “bio”gas per 60mila tonnellate l’anno di rifiuti. All’incontro in cui è stato sollevato il problema era presente anche Alessio Argentieri, responsabile del Dipartimento pianificazione territoriale e difesa del suolo dell’Area Metropolitana di Roma.