“Per quanto concerne l’assetto societario le quote sono detenute dalla famiglia Fiorillo (il padre Vincenzo e il figlio Fabrizio ) – si legge nella nota di Ecosicura – Vincenzo Fiorillo opera da 40 anni nel settore dei rifiuti vantando collaborazioni e partnership con tutte le più grandi aziende e i più grandi imprenditori del settore tra i quali anche l’ Avv.Cerroni. La collaborazione con l’Avv. Cerroni è tra l’altro motivo di orgoglio professionale per Vincenzo Fiorillo poiché l’Avv. Cerroni rappresenta un punto di riferimento, e non solo a Roma e in Italia, per tutti gli operatori di un settore complesso e delicato come i rifiuti. L’iniziativa imprenditoriale di Aprilia, attualmente in fase di VIA in Regione Lazio, non vede in alcun modo interessato l’Avv. Cerroni ma è esclusivamente riconducibile alla famiglia Fiorillo che ha allo scopo costituito la società Ecosicura srl titolare e proponente del progetto”. Per quanto riguarda nello specifico il progetto presentato dalla società Ecosicura S.r.l. “si tratta di un Deposito Residui Innocui basato sul brevetto D.R.in, (acronimo di deposito Residui Innocui), e sarà dedicato ad accettare esclusivamente residui innocui prodotti dagli impianti di trattamento e valorizzazione presenti sul territorio regionale, per chiudere razionalmente il ciclo dei rifiuti e superare definitivamente il concetto tradizionale e obsoleto di discarica di rifiuti indifferenziati”.
“Il brevetto D.R.in, progettato e gestito in base ai più rigidi criteri di sicurezza ambientale – prosegue la nota – in quest’ottica permette di chiudere il cerchio di ciò che possiamo definire “economia circolare”, superando il concetto tradizionale di discarica ed assicurando un idoneo deposito finale a quanto non più tecnicamente ed economicamente recuperabile dal trattamento industriale dei rifiuti solidi urbani e garantendo la massima affidabilità e i minimi impatti a vantaggio dell’ambiente e delle cittadinanze interessate assicurata attraverso un sistema di verifica all’atto del conferimento dei prodotti. Una sorta di “vigile” garante del rispetto dell’ambiente e del territorio. Il progetto garantirà l’abbancamento esclusivamente dei residui prodotti dalle attività di valorizzazione dei rifiuti operata negli impianti laziali per una volumetria utile di 1.350.000 mc ed in particolare potrà accettare i codici CER caratteristici dei residui di lavorazione prodotti da impianti di trattamento meccanico biologico e compostaggio”. La società garantisce “massima salvaguardia dell’ambiente e della popolazione, anche grazie alla scelta di materiali altamente innovativi performanti ed ecocompatibili”, oltre alla bonifica del sito “attraverso il ripristino morfologico ed ambientale del sito permettendone così la perfetta integrazione paesaggistica anche attraverso la piantumazione di specie arboree autoctone per la realizzazione di un bosco”.
E infine: “La realizzazione di un simile progetto presuppone un rapporto sereno e trasparente con il territorio e un grande compito è affidato alla stampa, in particolare alle testate in esso particolarmente radicate, perché venga offerta alla popolazione l’informazione più chiara e completa”.