Dopo un intervento tanto delicato quanto disperato e un lungo ricovero durato tre mesi, trascorsi tra la vita e la morte negli ospedali di Latina e Pozzilli, Giuseppe Cipolla è infine deceduto il 27 novembre 2013.
Le indagini hanno bollato la morte del 28enne, che lavorava come guardia giurata, come conseguenza di un tentato suicidio, secondo la testimonianza dell’ex fidanzata. Rientrati insieme a casa, lui in moto e lei in auto, la ragazza avrebbe sentito il colpo di pistola ed entrata all’interno dell’abitazione avrebbe visto il corpo del ragazzo a terra.
Dal racconto della madre, giunta sulla scena insieme all’ambulanza, è emersa una vicenda dai contorni non del tutto chiari. Dopo anni di dubbi, la donna – assistita dal suo avvocato – è riuscita a far riaprire le indagini nel maggio 2017 ma il 10 gennaio scorso è arrivata la richiesta di archiviazione. Mamma Lorenza e il legale Luca Becucci hanno tempo fino alla fine di gennaio per presentare opposizione all’archiviazione. È fondamentale che chiunque sappia qualcosa si metta in contatto con la famiglia o con l’avvocato.
Troppi i motivi per dubitare del suicidio: le crocchette e l’acqua pulita davanti la gabbia del cane, che probabilmente stava per essere governato, gli impegni presi telefonicamente con la madre, l’ordine dei pezzi per riparare la macchina, l’assenza di litigi o di altri motivi di grave disagio, nulla giustificherebbe un gesto così estremo per un ragazzo pieno di vita, fisicamente curato, con un lavoro, uno stipendio, una moto, una macchina, una casa in cui viveva da solo ed una sostanziale indipendenza economica.
Si è occupata del caso anche la trasmissione “Chi l’ha visto?”. La donna non crede nel modo più assoluto che il figlio si sia suicidato, dato che nel corso degli anni avrebbe ricevuto diverse minacce di morte da parte di ignoti. Non furono trovate impronte sulla pistola, la stessa mamma di Giuseppe è stata interrogata solo due anni dopo il fatto, non sarebbero stati ascoltati gli amici. Troppe lacune per una donna che ha perso il proprio figlio e che non vuole arrendersi prima di conoscere la verità.