Su alcune vie di Latina sono spuntati sacchetti fuori dai cassonetti. Da un lato l’inciviltà di qualcuno che nemmeno usa i sacchetti giusti o mischia tutto. D’altro canto, però, ci si domanda come mai si verifichino simili quadretti di degrado nel capoluogo ora che c’è l’ABC a gestire il servizio di igiene urbana. «Nessuna emergenza – afferma il presidente della neonata azienda speciale, Demetrio De Stefano -, dipende invece da un combinato disposto di tre cose: mancanza di mezzi, mancanza di cassonetti e difficoltà di adeguarsi al cambiamento e alla nuova gestione. Il problema è che a Latina mancano mezzi e attrezzature adeguate, non c’è capienza per tutti i rifiuti prodotti e certo non possiamo comprare nuovi cassonetti adesso che stiamo per toglierli tutti. Ho fatto dei sopralluoghi in giro per la città e il 70-80% delle zone sono nella normalità. Qualche difficoltà si registra nel quadrante R3 e un po’ al centro. Il lavoro è stato fatto, ho visto i cassonetti vuoti, ma pure qualche situazione strana – ammette il presidente di ABC – con cassonetti messi in posizione strana: stiamo cercando di capire perché ce ne sono di ben svuotati e senza immondizia intorno e 200 metri più in là ce ne sono altri con rifiuti vicino». Non c’entra forse anche la mancanza dei lavoratori interinali che prima facevano il riassetto, ossia pulivano dopo lo svuotamento dei cassonetti?
«Ma no, il discorso degli interinali c’entra fino a un certo punto. Il ripasso che facevano loro lo stiamo facendo noi. A inizio settimana siamo partiti con turni straordinari e nel giro di qualche giorno dovremmo portare tutto alla normalità. E poi… probabilmente c’era un’abitudine nella produttività interna che va rivista, al di là delle carenze oggettive». Tocca lavorare meglio, insomma. E imparare a non sporcare la città. Chi è che può aver messo male o non svuotato a dovere i cassonetti?
«Ma no, il discorso degli interinali c’entra fino a un certo punto. Il ripasso che facevano loro lo stiamo facendo noi. A inizio settimana siamo partiti con turni straordinari e nel giro di qualche giorno dovremmo portare tutto alla normalità. E poi… probabilmente c’era un’abitudine nella produttività interna che va rivista, al di là delle carenze oggettive». Tocca lavorare meglio, insomma. E imparare a non sporcare la città. Chi è che può aver messo male o non svuotato a dovere i cassonetti?
Francesco Buda
10/01/2018