Si è tenuta ieri presso il teatro di Roccagorga la presentazione del progetto “Il bullismo non mi piace, cronisti nelle scuole”, ideato per conto del Comune da Andrea Dell’Omo e che sarà avviato il prossimo gennaio. “Il bullismo non è un gioco da ragazzi”. E’ con questa convinzione che l’amministrazione comunale di Roccagorga, guidata dal sindaco Carla Amici, un anno fa ha colto subito al balzo l’occasione fornita dalla Regione Lazio che per la prima volta, con propri fondi, ha istituzionalizzato il contrasto al fenomeno, che con le nuove tecnologie rischia di diffondersi in maniera esponenziale. Il progetto di Roccagorga, presentato insieme al Comune di Maenza, è stato premiato dalla Regione con il più alto contributo assegnato nel Lazio.
Ieri a fare da padrone di casa è stato il consigliere Alessandro Gigli, con delega alla comunicazione. Presenti, oltre all’ideatore del progetto, Carolina Gargiulo, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Anna Frank, il sovrintendente della Polizia di Stato Mauro Palombi, del commissariato di Terracina, e Paolo Sarandrea, direttore di LatinaCorriere.it i cui redattori lo scorso anno hanno realizzato il progetto “Cronisti nelle scuole” che si è concluso con l’assegnazione, da parte del Comune, di una borsa di studio per il miglior lavoro svolto dai ragazzi partecipanti. Tra il pubblico gli studenti delle medie, docenti e genitori.
Il progetto “Il bullismo non mi piace, cronisti nelle scuole”, rivolto ai ragazzi delle prime e seconde medie di Roccagorga e Maenza, è articolato in una serie di laboratori per la realizzazione di un fumetto a tema, video e sport contenenti messaggi da lanciare ai coetanei per arginare il bullismo e il cyberbullismo. Il programma infatti è finalizzato alla realizzazione di una campagna di sensibilizzazione e di contrasto alle forme di violenza fisica e psicologica che modificano la crescita del singolo, vittima del branco, con gravi ripercussioni nella vita sociale. Il progetto ambisce anche a diventare un progetto pilota nel comprensorio dei Lepini e negli altri comuni della Provincia.
Significativo l’intervento del sovrintendente Palombi che con la sua divisa, nel mentre forniva ai ragazzi nozioni base su come difendersi e sulla normativa oggi a disposizione, ha conquistato la fiducia dei più piccoli che si sono rivolti a lui facendo domande pertinenti, confidando il malessere per gli scherzetti subiti e appellativi poco carini ricevuti.
La preside Gargiulo, particolarmente sensibile alla problematica, ha spiegato in che misura partecipa l’istituto al contrasto del fenomeno del bullismo. In primo luogo la partecipazione a progetti ad hoc, coordinati dalla professoressa Elisa Giovanetti. Sul sito dell’istituto comprensivo Roccagorga-Maenza tutte le comunicazioni sul tema, regolamenti e disposizioni e il collegamento con la rete istituzionale del ministero.
Parteciperanno alla realizzazione del progetto “Il bullismo non mi piace, cronisti nelle scuole”, oltre alla Polizia di Stato e a LatinaCorriere.it con lezioni dedicate, anche altre professionalità che accompagneranno i ragazzi nei diversi laboratori.
La presentazione di ieri si è conclusa con la proiezione di un toccante video: protagonista Paola Cortellesi nelle vesti di un bambino, poi adolescente, poi ragazzo vittima di bullismo che ha poi inchiodato il suo peggior nemico con un abbraccio credendo nella forza dell’amicizia.
Dunque, l’avvio del progetto a gennaio. Si parte con la distribuzione di questionari rivolti ai genitori per sondare il grado di conoscenza del fenomeno del bullismo e per far emergere il numero di eventuali situazioni critiche nella comunità, nel rispetto della tutela della privacy e di tutti i dati sensibili.
Ieri a fare da padrone di casa è stato il consigliere Alessandro Gigli, con delega alla comunicazione. Presenti, oltre all’ideatore del progetto, Carolina Gargiulo, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo Anna Frank, il sovrintendente della Polizia di Stato Mauro Palombi, del commissariato di Terracina, e Paolo Sarandrea, direttore di LatinaCorriere.it i cui redattori lo scorso anno hanno realizzato il progetto “Cronisti nelle scuole” che si è concluso con l’assegnazione, da parte del Comune, di una borsa di studio per il miglior lavoro svolto dai ragazzi partecipanti. Tra il pubblico gli studenti delle medie, docenti e genitori.
Il progetto “Il bullismo non mi piace, cronisti nelle scuole”, rivolto ai ragazzi delle prime e seconde medie di Roccagorga e Maenza, è articolato in una serie di laboratori per la realizzazione di un fumetto a tema, video e sport contenenti messaggi da lanciare ai coetanei per arginare il bullismo e il cyberbullismo. Il programma infatti è finalizzato alla realizzazione di una campagna di sensibilizzazione e di contrasto alle forme di violenza fisica e psicologica che modificano la crescita del singolo, vittima del branco, con gravi ripercussioni nella vita sociale. Il progetto ambisce anche a diventare un progetto pilota nel comprensorio dei Lepini e negli altri comuni della Provincia.
Significativo l’intervento del sovrintendente Palombi che con la sua divisa, nel mentre forniva ai ragazzi nozioni base su come difendersi e sulla normativa oggi a disposizione, ha conquistato la fiducia dei più piccoli che si sono rivolti a lui facendo domande pertinenti, confidando il malessere per gli scherzetti subiti e appellativi poco carini ricevuti.
La preside Gargiulo, particolarmente sensibile alla problematica, ha spiegato in che misura partecipa l’istituto al contrasto del fenomeno del bullismo. In primo luogo la partecipazione a progetti ad hoc, coordinati dalla professoressa Elisa Giovanetti. Sul sito dell’istituto comprensivo Roccagorga-Maenza tutte le comunicazioni sul tema, regolamenti e disposizioni e il collegamento con la rete istituzionale del ministero.
Parteciperanno alla realizzazione del progetto “Il bullismo non mi piace, cronisti nelle scuole”, oltre alla Polizia di Stato e a LatinaCorriere.it con lezioni dedicate, anche altre professionalità che accompagneranno i ragazzi nei diversi laboratori.
La presentazione di ieri si è conclusa con la proiezione di un toccante video: protagonista Paola Cortellesi nelle vesti di un bambino, poi adolescente, poi ragazzo vittima di bullismo che ha poi inchiodato il suo peggior nemico con un abbraccio credendo nella forza dell’amicizia.
Dunque, l’avvio del progetto a gennaio. Si parte con la distribuzione di questionari rivolti ai genitori per sondare il grado di conoscenza del fenomeno del bullismo e per far emergere il numero di eventuali situazioni critiche nella comunità, nel rispetto della tutela della privacy e di tutti i dati sensibili.
20/12/2017