Inaugurata la fine dei lavori degli storici fontanili del 1700, nel quartiere Le Mole di Albano. I tre fontanili erano meta delle donne madri di famiglia che andavano a lavare lì i panni. Con il tempo e l’usura la zona era diventata degradata: i fontanili erano senz’acqua e c’era molta sporcizia. L’assessorato ai lavori pubblici del Comune di Albano ha commissionato una serie di lavori in collaborazione con l’archeologa Barbara Cardinali dal momento che l’area è soggetta al vincolo paesaggistico e archeologico e con l’architetto Benedetti di Albano e esperti speleologi di Roma.
I lavori sono durati circa un anno ed oggi è stato inaugurato il nuovo sito, nel quale c’è anche un accogliente giardino, delle panchine. Uno dei tre fontanili è stato interrato ed è rimasta solo la sagoma in terra e gli altri due sono stati rimessi a nuovo. E’ stata trovata anche una vena di acqua proveniente da Castel Gandolfo e, dunque, nei due rimessi a nuovo vi è nuovamente lo scorrimento di acqua.
Hanno preso parte all’inaugurazione i Sindaci di Albano Nicola Marini e di Castel Gandolfo Milvia Monachesi, il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici che ha seguito gli interventi Maurizio Sementilli e altri assessori e consiglieri comunali dei due comuni. Presenti anche circa 200 cittadini e rappresentanti di comitati. Tra loro anche il parroco Don Antonio Manzini.
Un tempo i fontanili erano alimentati dall’emissario del lago di Castel Gandolfo prima che si prosciugasse. Ancora esistono le bocche di entrata e uscita e, secondo gli storici, risale al 400 AC. Adesso, invece, l’acqua che arriva è alimentata da una sorgente naturale che è stata trovata dagli speleologi che si sono introdotte nelle grotte profonde togliendo un masso che ostruiva l’immissione verso i fontanili.
L.S.