GLI ARRESTATI E I RISPETTIVI RUOLI
Si tratta di Salvatore Quindici, classe 1974, Giuseppe Rizzo, classe 1968, Antonio Bellobuono, classe 1983 e Mariarosaria Autore, classe 1961. Sono ritenuti a vario titolo responsabili di rapina impropria aggravata perché, in concorso tra di loro e con Domenico Bardi, si sarebbero introdotti all’interno dell’abitazione di proprietà di Palumbo, immediatamente dopo la sottrazione di alcuni beni di valore tra cui un Rolex ed altri oggetti preziosi, e avrebbero minacciato a mano armata l’avvocato proprietario di casa. Le indagini e le intercettazioni telefoniche hanno permesso di attribuire ad ognuno degli indagati un ruolo preciso nei fatti di via Palermo: Mariarosaria Autore si occupava di verificare eventuali presenze in casa, suonando al campanello, e individuando l’esatta ubicazione dell’appartamento. La donna, infatti, ben vestita non rischiava di destare sospetti agli abitanti della zona; Antonio Bellobuono, insieme alla Autore, sostava all’esterno delle pertinenze del condominio preso di mira, per avvisare i complici dell’eventuale sopraggiungere dei padroni di casa o delle Forze dell’Ordine; Domenico Bardi e Salvatore Quindici sono penetrati all’interno dell’appartamento di Palumbo, tagliando la grata del balcone e forzando la finestra della camera da letto; Giuseppe Rizzo stazionava nella porzione di giardino prospiciente il balcone da cui i predetti si erano introdotti nell’abitazione, con funzioni di palo.
COSA E’ SUCCESSO IN VIA PALERMO PRIMA DEGLI SPARI
Al suo arrivo Palumbo era stato affrontato prima da Rizzo che gli aveva intimato di allontanarsi impugnando un’arma e successivamente ad Quindici che gli dava manforte. Entrambi erano avanzati entrambi verso Palumbo, che a quel punto aveva esploso diversi colpi di arma da fuoco. La presenza del gruppo a Latina nel fine settimana del 14 e 15 ottobre viene dimostrata anche dalla registrazione delle immagini del sistema di videosorveglianza di un esercizio commerciale: tre di loro sono stati visti entrare in più occasioni per ricaricare una carta Postepay. La stessa postpay è stata rinvenuta sulla scena del crimine, persa evidentemente nella fuga precipitosa dopo gli spari.
RESPONSABILI ANCHE DI ALTRE RAPINE
Le indagini hanno anche consentito di accertare che Salvatore Quindici ha partecipato alle trasferte finalizzate alla commissione di furti avvenuti nei mesi precedenti nelle Marche, nel Lazio e in Abruzzo. Nell’ultimo caso al raid aveva preso parte anche Giuseppe Rizzo, il quale era stato infatti fermato da personale della Squadra Mobile di L’Aquila, che aveva trovato all’interno di uno dei vani airbag, numerosi arnesi da scasso, un chilo e mezzo d’oro e altri gioielli sottratti in un’abitazione di San Benedetto del Tronto. In quell’occasione l’autovettura a bordo della quale viaggiava Rizzo era una Suzuky Ignis grigia, utilizzata anche a Latina a metà ottobre.