L’ordinanza di sospensione dei lavori, ripristino dello stato dei luoghi e demolizione risale al 5 novembre 2010. La Rbd ha subito contestato il provvedimento, sostenendo che il titolo edilizio le era stato prorogato dal commissario ad acta. Già il Tar di Latina, sei anni fa, aveva però evidenziato che il commissario non aveva alcun potere sul singolo immobile, sulle singole unità immobiliari, e che quella concessione era dunque viziata, avendo mandato solo per far uscire da uno stato d’impasse i progetti relativi al villaggio turistico Aprilia Eur, inserito appunto in una lottizzazione convenzionata. La società ha fatto appello. Ma ora i motivi di appello sono stati considerati infondati da Palazzo Spada ed è giunto il disco verde per gli abbattimenti ordinati dal Comune, relativi a un edificio composto da un piano seminterrato di 145 metri quadrati e un piano rialzato di 95 metri quadrati, con relative scale di collegamento. Confermando la sentenza del Tribunale amministrativo e avallando l’ordinanza comunale, il Consiglio di Stato ha inoltre condannato la Rbd a pagare 4000 euro di spese legali al Comune di Aprilia.
Clemente Pistilli