Questa mattina i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia ilsieme al Procuratore capo della Repubblica di Latina hanno tenuto una conferenza stampa per illustrare i sorprendenti risultati delle indagini portate avanti dopo l’omicidio di Luca Palli il 31 ottobre scorso in centro ad Aprilia. I Carabinieri hanno identificato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto gli autori dell’omicidio: si tratta di Vittorio De Luca di 32 anni e di Massimiliano Sparacio di 46 anni. “Grazie alle telecamere – ha spiegato De Gasperis – è stato riconosciuto questo ragazzo, visto anche uscire dagli astanti del bar. Se in un primo momento il fatto appariva riconducibile ad un episodio maturato in un ambiente criminale, come uno scontro interno della criminalità presente ad Aprilia, dall’indagine che abbiamo svolto e dopo le ammissioni dei due fermati, sembrerebbe che l’omicidio sia riconducibile a fatti privati intercorsi tra lo Sparacio e Palli”. Attualmente i Carabinieri stanno indagando sul possibile movente, “che potrebbe portare a ridurre le responsabilità dei fermati, anche se è stata comunque un’esecuzione premeditata, con moto rubata e appostamenti”, come spiegato in conferenza. “Le difficoltà per le indagini sono nate perché non avevamo molto in mano, c’erano poche testimonianze, molti non volevano parlare e questo è comprensibile. Avevamo una persona sconosciuta da identificare che poi è risultato essere il 32enne di Anzio. Siamo riusciti ad identificare il ragazzo, il quale era in contatto con lo Sparacio di Aprilia. Da questo è poi scattato il sequestro della moto che li ha messi in allarme facendoli venire allo scoperto. I due hanno confessato anche davanti al giudice per le indagini preliminari: il più giovane ha confermato la ricostruzione dei fatti, sminuendo le proprie responsabilità mentre l’altro ha spiegato il suo movente, anche se questo è ancora oggetto di ricostruzione da parte nostra”, ha spiegato il Procuratore della Repubblica di Latina, che si è complimentato con i Carabinieri di Aprilia per l’ottimo lavoro svolto, insieme al Sostituto Procuratore Luigia Spinelli.
Lo screzio sarebbe partito dall’incendio di un bar di via Inghilterra, di proprietà di Sparacio. Secondo l’uomo, Palli aveva delle responsabilità per quell’episodio, tanto da denunciarlo ai Carabinieri. Denuncia poi ritirata qualche giorno dopo. Da quel momento i rapporti tra i due si sarebbero incrinati. Gli inquirenti stanno cercando di capire se si siano verificati altri attriti nel tempo che è passato tra l’incendio e l’esecuzione, circa tre anni.
Ma come si conoscevano Sparacio e De Luca? Il primo, dopo la distruzione dell’attività a via Inghilterra si era aperto un bar ad Anzio, frequentato da De Luca essendo anche lui residente nella cittadina neroniana. Entrambi hanno piccoli precedenti. Le indagini proseguono.