A ridosso della “Giornata Internazionale contro la violenza sulla donna”, è stata una riflessione sul tema del “brigantaggio” post unitario con un focus sulle donne e sulla loro partecipazione al complicato fenomeno.
La conferenza, a cura di Barbara Cardinali e Roberta Trombetta, ha proposto, in un viaggio introspettivo, alcune figure di brigantesse e di donne di brigante costantemente alle prese con la violenza, come vittime e come “carnefici”.
Il Risorgimento “spogliato dagli orpelli retorici” – ha commentato uno tra i numerosi intervenuti – ed è forse questa una frase molto calzante circa la connotazione da dare alla conferenza che ha voluto analizzare come la storiografia ufficiale ci ha tramandato i fatti di questo periodo storico coadiuvata dalla forte propaganda messa in campo dai Savoia che ha mirato a mitizzare l’impresa di Garibaldi e a svilire il movimento antiunitario ed antisabaudo attivo nel Sud Italia già dal 1861, definendolo volgare Brigantaggio.
L’analisi di alcune figure femminili che presero parte al brigantaggio nei territori del Sud ex borbonico, ha permesso di contestualizzare gli avvenimenti storici legati al processo dell’unificazione dell’Italia in quelle terre, e soprattutto di affrontare il tema della violenza sulle donne ad una distanza temporale che ha permesso un’analisi oggettiva.
Le letture di Alessia Tino e Riccardo Mattoni nonché un prezioso e commovente momento musicale a cura di Giulia De Angelis e Paolo Valbonesi hanno impreziosito la scaletta.
Durante la serata è stato possibile ammirare ricostruzioni di abiti realizzati da Danira Sciamplicotti.