I dipendenti comunali di Latina si sentono offesi dalle esternazioni della consigliera Marina Aramini di qualche giorno fa. In una lettera aperta al Sindaco Damiano Coletta in risposta all’interrogazione di Gasparri ha difeso l’operato dell’amministrazione spiegando che LBC ha «contrapposto la casa di vetro alla casa circondariale». I lavoratori del Comune non l’hanno presa bene e si sono sentiti etichettati come “ladri”. «La consigliera – spiegano i lavoratori del sindacato autonomo CSA – si è espressa in maniera spiacevole nei riguardi di tutta la macchina amministrativa che si sente profondamente offesa in quanto la realtà dei fatti è diversa. Si ricorda che il Comune di Latina è sotto organico del 50% ed ha un’età media al di sopra dei 50 anni. La dignità, la fiducia e l’onorabilità storica dei dipendenti comunali sono fondamentali per un rapporto equilibrato e lavorativo. I dipendenti pubblici del Comune di Latina hanno il contratto bloccato dal 2009 e a tal proposito da quella data i lavoratori che sono andati in pensione hanno lasciato ai lavoratori in servizio il loro carico di lavoro non calcolando che la città di Latina è in fase di crescita. Ci troviamo che allo stato attuale dei fatti i settori oltre ad una diminuzione dell’organico si trovano ad affrontare varie fasi evolutive e spesso non sono in grado di soddisfare le esigenze dei cittadini perché i lavoratori stessi non hanno la giusta preparazione. Per questo le parole della consigliera ci sono apparse sgradite: La casa circondariale è in altri siti a Latina, forse la consigliera ha le idee confuse».
B.F.
06/11/2017