Secondo il sostituto Sgrò, quattro anni fa un giardiniere romano, ritenuto responsabile di un furto di un escavatore di proprietà del latinense Alessandro Radicoli, ucciso quattro mesi prima a Sezze insieme a Tiziano Marchionne, anche lui del capoluogo pontino, sarebbe stato sequestrato a Roma dagli amici di Radicioli, condotto a Latina, minacciato e picchiato, nel tentativo di estorcergli la restituzione del mezzo meccanico o di pagare il corrispettivo del valore dell’escavatore, per poi infine essere abbandonato sulla Pontina. Nello specifico il giardiniere denunciò al commissariato di Spinacero di essere stato aggredito sotto casa, costretto a salire su un autocarro e condotto a Latina. “Mi minacciavano con una pistola puntata alla testa – riferì -. Mi hanno anche coperto il volto prima di entrare e di uscire dalla casa dove mi hanno tenuto prigioniero e picchiato. Dicevano che avevo rubato un escavatore a un loro amico. Volevano indietro il mezzo o il corrispettivo in denaro del valore di quell’escavatore. Poi mi hanno abbandonato sulla Pontina”. Sul mezzo meccanico c’era un gps, un localizzatore, e gli amici di Radicioli lo trovarono nelle campagne di Castel di Decima, su un’area di proprietà del giardiniere, in via Casale della Caccia. In base alla denuncia presentata da quest’ultimo e alle indagini svolte dalla Polizia, il 19 febbraio 2013, il giardiniere sarebbe quindi stato sequestrato, minacciato e picchiato da Gian Luca C., 38 anni, Fabio N., 45 anni, e Saro F., 30 anni, tutti di Latina. I tre lo avrebbero condotto nel capoluogo pontino, a casa del 38enne Mirko P., che si sarebbe unito alle violenze nei confronti del “prigioniero”, e poi lasciato sulla Pontina. Un’azione che, secondo gli inquirenti, alla luce di alcune intercettazioni compiute dalla Procura di Latina in un’inchiesta antidroga, sarebbe stata istigata dalla moglie e dalla figlia di Radicioli, Micaela M. e Martina R..
Il sostituto procuratore Maria Caterina Sgrò ha quindi chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dei sei, difesi dagli avvocati Oreste Palmieri, Fabrizio D’amico, Gaetano Marino, Andrea Nascani, Giammarco Conca e Giancarlo Vitelli. E a disporre il processo è stato il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Chiara Gallo. La prima udienza è fissata per il prossimo 6 febbraio, davanti alla I sezione del X collegio del Tribunale di Roma.
Clemente Pistilli