L’imputato venne arrestato dai carabinieri a fine maggio dell’anno scorso, con l’accusa appunto di violenza sessuale su due minorenni del paese lepino. Dalle indagini svolte dai militari dell’Arma, Placidi avrebbe bloccato su via della Repubblica, dove vive, un gruppo di ragazzini appena usciti dalla vicina scuola media “Ambrogio Massari” e avrebbe iniziato a importunarli, palpeggiando uno studente non ancora 14enne. Quest’ultimo sarebbe scappato urlando e avrebbe subito raccontato tutto alla mamma, che lo aspettava in auto nella zona, per accompagnarlo a casa. Appena il tempo di arrivare a piazza Signina e la presunta vittima e la madre avrebbero visto “Citozza” prendere da dietro un compagno di scuola del 14enne, un ragazzino di nazionalità romena, di 15 anni, e afferrarlo per le parti intime. A quel punto, dato l’allarme, sono intervenuti i carabinieri che, raccolte le testimonianze e ritenendo che vi fosse la flagranza di reato, hanno così arrestato il 49enne e lo hanno condotto in carcere. Placidi, dopo l’interrogatorio, ha poi ottenuto i domiciliari dal gip Laura Matilde Campoli. Ma è stato poi sorpreso sul balcone di casa a masturbarsi mentre uscivano i ragazzini dalla scuola media ed è di nuovo finito dietro le sbarre.
Il pm Giuseppe Miliano ha chiesto per l’imputato una condanna a otto anni di reclusione. Ritenendo Placidi seminfermo mentalmente, il Tribunale ha optato però per una condanna più mite e disposto, come misura di sicurezza una volta scontata la pena, un anno in una casa di lavoro agricola.
Un incubo che è tornato a ripetersi a distanza di 20 anni per “Citozza”. Nel 1997, quando in via della Fortuna vennero massacrati a coltellate i due fidanzati Patrizio Bovi ed Elisa Marafini, Placidi fu infatti ben presto il principale sospettato, venne arrestato, salvo poi essere scarcerato e assolto da ogni accusa.
Clemente Pistilli