Il Senatore Maurizio Gasparri si è accorto che esiste il territorio della provincia di Latina ed è già alla sua seconda interrogazione contro amministratori non di centrodestra nel giro di una settimana. Prima contro il Sindaco di Norma Gianfranco Tessitori, ora contro il Sindaco di Latina Damiano Coletta: il Senatore, da 25 anni ininterrotti in Parlamento ed ex Ministro del Governo Berlusconi, punta il dito sulle dimissioni dell’assessore Antonio Costanzo, motivate dalla “mancata attenzione ai valori di trasparenza, legalità, partecipazione e cambiamento”; l’incompatibilità per un membro della Giunta “il cui coniuge opererebbe nello stesso delicato settore oggetto della sua delega”; l’opposizione “avrebbe lamentato un pesante clima di opacità amministrativa esplicitato anche dal presunto diniego all’accesso agli atti per quel che riguarda le richieste dei consiglieri comunali di opposizione, ovvero il tentativo di non fornire i documenti richiesti da parte del segretario generale, adducendo regolamenti e norme non applicabili ai consiglieri stessi”.
Non solo: “In questi mesi, all’interno dell’amministrazione comunale di Latina (…) si sarebbe assistito ad una preoccupante prassi di modifica delle proposte di delibera da presentare alla Giunta effettuata dal nuovo segretario generale e responsabile dell’anticorruzione”; “risulta all’interrogante che all’interno dell’amministrazione comunale di Latina si sarebbe provveduto allo spostamento di ruolo del personale dirigente che si è rifiutato di firmare atti in difformità da quelli pervenuti in Giunta, o peggio che si sono rifiutati di modificare gli atti successivamente all’approvazione da parte della Giunta; risulta, altresì, che il dirigente del Suap e del settore trasporti, dottor Aldo Doria, sarebbe stato costretto al trasferimento, reo di aver risposto ad un interpello interno per l’incarico sulle sponsorizzazioni comunali che la Giunta Coletta aveva in animo di affidare invece ad una professionalità esterna”. Fatti gravi – e si spera che il Senatore abbia i documenti per dimostrare le sue affermazioni – uniti a una “gestione poco limpida dei concorsi dirigenziali e delle gare d’appalto per beni e servizi in alcuni settori e lo spacchettamento sotto soglia di alcuni servizi, così come riportato da varie denunce dei gruppi di opposizione sulla stampa locale”.
Gasparri fa riferimento alle”assegnazioni senza evidenza pubblica di spazi comunali come ad esempio l’orto urbano del quartiere Q4, affidate a comitati non ancora legalmente costituiti, all’interno dei quali opererebbero consiglieri comunali e familiari di membri dello staff del sindaco”. E ancora, le “nomine opache effettuate per il cda e la presidenza della nuova azienda speciale dei rifiuti, vedrebbero la presenza di soggetti già attenzionati dalla magistratura”.
Il Senatore di centrodestra parla anche di “condotte nel settore dell’urbanistica, adottate dopo l’annullamento dei piani particolareggiati, nei confronti di medesime situazioni, che hanno prodotto provvedimenti divergenti, che mettono il comune in situazione di rischio riguardo a futuri risarcimenti”. Maurizio Gasparri si chiede per quale motivo il Prefetto, informato della situazione, non è ancora intervenuto.
“Reputo le dichiarazioni del Senatore false e offensive per tutta la città, tanto più alla luce del recente passato amministrativo – tuona il Sindaco Damiano Coletta -. È l’ennesima testimonianza del degrado etico e morale di un certo modo di fare politica, un modo che fa leva sulla macchina del fango, senza alcun riscontro oggettivo basato sui fatti”.
Sull’aspetto meramente politico dell’operazione di Gasparri non ci sono dubbi. Viene da chiedersi come mai l’ex Ministro non abbia presentato interrogazioni parlamentari sulle inchieste penali che hanno coinvolto negli ultimi vent’anni gli amministratori del centrodestra di Latina, che in un caso hanno portato anche all’arresto dell’allora Sindaco e di due assessori della Giunta. C’è un parlamentare del centrodestra, residente a Latina, coinvolto in una inchiesta e che ha rischiato l’arresto, due ex vicesindaci coinvolti in procedimenti penali. Un’urbanistica malata, dove anche lo stadio era stato “cancellato” per aumentare le cubature dei palazzinari, dove un ex consigliere comunale ha realizzato una mega struttura sfruttando una variante urbanistica adottata in Giunta e non in Consiglio. Dove stava il Senatore all’epoca?