La pattuglia ha accertato che la Società che gestisce l’impianto, in realtà avrebbe trattato un quantitativo di rifiuti sensibilmente superiore a quello effettivamente autorizzato. Inoltre, presso l’impianto non sarebbe stata effettuata una preventiva separazione dei materiali da demolizione “miscelando, di fatto, rifiuti pericolosi e non pericolosi (inclusi materiali bituminoso, terre e rocce da scavo etc.) in violazione alle prescrizioni rilasciate dagli Enti competenti”, si legge in una nota dei Carabinieri.
È stata anche accertata l’occupazione abusiva di una ulteriore area di circa 8.000 mq di terreno agricolo dove sono stati stoccati i rifiuti, priva di ogni sistema di protezione del terreno e di un idoneo impianto di raccolta delle acque determinando, un potenziale inquinamento delle falde acquifere.
L’intero impianto di trattamento, comprese le aree di stoccaggio, è stato sequestrato mentre il gestore è stato denunciato per le violazioni delle norme del Testo Unico Ambientale e di quelle di carattere urbanistico.