“Dopo l’incendio EcoX, il Coordinamento dei Comitati di Quartiere di Pomezia e Torvaianica ha sempre cercato di mantenere un atteggiamento oggettivo e pragmatico, diffondendo costantemente solo notizie acquisite da fonti “ufficiali” e segnalazioni preventivamente verificate”, spiegano. “Sono stati organizzati diversi incontri pubblici aperti a tutta la cittadinanza, invitando professionisti del settore, per avere un quadro più chiaro della situazione che è stato esposto nelle due assemblee pubbliche “A fuoco spento?” dove sono state fornite informazioni e approfondimenti in merito all’inquinamento ambientale. (…) È stata sollevata fin da subito la necessità e l’urgenza di procedere ad una rapida e non rimandabile messa in sicurezza del sito, che continuava a proporre nuove e continue riaccensioni del materiale incombusto depositato nell’area interessata dal rogo del 5 maggio 2017, quindi il trasferimento del materiale combusto in altro sito e la necessità di un servizio di vigilanza, visto che lo stesso è ancora effettuato dai cittadini”.
“Con il calo dell’attenzione da parte dei mass-media e la diffusione dei dati ufficiali delle analisi di ARPA Lazio – denunciano – il tutto sembra essere stato ridimensionato ad un normale incidente di percorso. Noi continuiamo a tenere alta l’attenzione su questa ennesima tragedia annunciata, che ormai sembra storia passata”. “Una città come Pomezia dove esistono altre realtà industriali simili alla EcoX e dove abbiamo subito abbandoni di materiali che ancora, dopo decenni, continuano ad inquinare, esiste un sistema di verifica e controllo e costante di queste aziende/siti da parte degli organi preposti? Come evitare in futuro il ripetersi di simili disastri ambientali ed ecologi? Ma soprattutto abbiamo una consapevolezza dell’inquinamento e delle conseguenze sulla salute dei cittadini di questo territorio, indipendente dall’incendio EcoX? Nel mese di settembre 2017, il Coordinamento è stato ricevuto dal Sindaco di Pomezia dove sono stati portati all’attenzione dell’amministrazione 13 punti, tra i quali la richiesta di messa in sicurezza del sito e sgravi fiscali per le aziende coinvolte. Le uniche risposte che abbiamo a disposizione sono disponibili sui siti istituzionali (Comune, Regione, ARPA, ecc.) tuttavia, tale documentazione non può in nessun modo rassicurare e tranquillizzare i cittadini che, a questo punto, chiedono di porre le stesse domande direttamente anche agli apparati dello Stato Centrale deputati a gestire i disastri ambientali/ecologici”.
“Il Coordinamento dei Quartieri di Pomezia e Torvaianica, in espressione di quanto segnalato dai vari Comitati di Quartiere, si è attivato in rappresentanza e coordinamento degli stessi, per una pubblica raccolta firme al fine di chiedere alle istituzioni competenti e responsabili quanto di seguito:
– Messa in sicurezza totale e bonifica del sito della Eco Sistemi per L’Ambiente (meglio nota come EcoX), combusto nel rogo del 05/05/2017 al fine di evitare che gli inquinanti ancora presenti nei materiali di risulta possano ulteriormente disperdersi nell’aria, nel suolo e nelle acque, continuando ad inquinare ed avvelenare le persone e l’ambiente.
– Mappatura dettagliata di tutti i siti e le aziende ad alto rischio inquinante con una pianificata messa in sicurezza dei siti non attivi e controlli costanti delle aziende attive.
– Istituzione di un Osservatorio Sanitario Permanente al fine di monitorare lo stato di salute dei cittadini che presumibilmente possono essere stati colpiti, direttamente o indirettamente, dall’inquinamenti verificatisi negli ultimi anni.
– Immediata istituzione del Registro dei Tumori, così come previsto da:
Decreto Legge n. 179/2012, e definitivamente convertito, con modificazioni, in Legge dal Parlamento il 13 dicembre 2012;
Legge Regionale 12 giugno 2015 n. 7 Istituzione del registro tumori di popolazione della Regione Lazio.;
non ancora disponibile, a dispetto delle leggi vigenti, per le provincie di Roma, Rieti, Frosinone, (Viterbo e Latina hanno ottemperato alla redazione e pubblicazione di detto registro)”