La città di Latina può finalmente sognare, grazie ai due milioni di euro in arrivo dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Per merito del progetto che ha avuto l’ok dal Governo, nel 2018 partiranno i lavori per il Dizionario della Musica Italiana, una enorme biblioteca musicale che sarà la benzina della Casa della Musica che sorgerà al posto dell’ex Consorzio Agrario non appena verranno reperite risorse pubbliche. L’ideatore è Claudio Paradiso, che da 15 anni lotta affinché il suo sogno possa divenire realtà ed è fiero di mostrare come il capannone adiacente alla provvisoria sede del mercato annonario diventerà nel 2020. Ad oggi vede 50 tonnellate di materiale d’archivio musicale ordinato come si può che continua a crescere grazie alle donazioni, ma è chiuso al pubblico perché non agibile. Spartiti musicali, strumenti, epistolari, fotografie, autografi, programmi, locandine, diplomi, recensioni, articoli di stampa, dischi, nastri, filmati e documento di musicisti scomparsi o viventi sono ora appesi ai muri, dentro agli scatoloni tra la polvere o appoggiati in attesa di una più fortunata sistemazione. C’è anche l’unica maschera funeraria di Beethoven, l’unico calco vero presente. «Ogni volta mi viene la pelle d’oca. In Germania farebbero una teca con cecchino per poterla esporre. Chissà che giri ha fatto ed ora è arrivata a Latina. Ogni volta che la mostro a qualcuno mi fa venire i brividi». Ma Paradiso non si è arreso e quello che vedevano solo i suoi occhi appassionati lo ha ora visto anche il Governo, tanto che il conto alla rovescia per l’avvio dei lavori è iniziato. Verranno realizzate le fondamenta dal momento che ora la struttura poggia a terra ed avrebbe potuto avere seri problemi nel corso del tempo, degli ascensori, finestre e verrà resa agibile dal punto di vista della sicurezza per poterla finalmente aprire gratuitamente al pubblico. «Al piano terra – ci spiega il direttore del DMI Paradiso – ci sarà l’archivio ed una biblioteca da 100 posti dove la mattina potranno studiare anche gli studenti della Aldo Manuzio. La sala accanto vedrà 300 posti e sarà il posto ideale per realizzare mostre, convegni ed eventi. Il piano superiore, infine, sarà dedicato agli studiosi specializzati che potranno lavorare in pace». Una doppia buona notizia: l’opera porterà turismo a Latina e posti di lavoro. «Il Dizionario della Musica Italiana vede donazioni da tutta Italia che permetteranno di realizzare mostre ed eventi aperti a tutti e potrebbe divenire il centro nazionale di formazione dei catalogatori. Si prevedono 25 posti di lavoro qualificati non appena sarà realizzato: già da adesso, che i cantieri non sono ancora aperti, ricevo ogni giorno centinaia di curriculum di profili specializzati. Per il Dizionario della Musica Italiana ci sarà bisogno di archivisti, catalogatori e laureati specializzati nel settore. Chi avrà voglia potrà imparare un mestiere raro da trasmettere nelle successive generazioni. Anche gli studenti potranno avere l’opportunità di svolgere tirocini all’interno e, magari, coltivare un sogno da sviluppare in futuro». Insomma, questo finanziamento per Latina è un’opportunità per la città. «La casa del contadino, dell’architettura, piana delle orme, la casa della musica. Io mi sono posto una domanda – conclude Paradiso – e mi sono anche dato una risposta. Una città giovane che non ha storia come Latina, la sta andando a cercare di forza».
Verso la Casa della Musica
Nel 2012 l’amministrazione decise di dedicare tutto l’isolato alle spalle della Casa della Cultura alla Casa della Musica come indirizzo politico. La regione Lazio finanziò due milioni e mezzo il progetto, ma per scelta politica i soldi sono tornati indietro. «Dopo meno di un anno – spiega Paradiso – gli stessi soldi sono andati a Velletri per un’area molto più piccola». In seguito il Comune ha dato in concessione l’area ad altri scopi, tra cui il mercato annonario la cui situazione è provvisoria. Il progetto del Dizionario della Musica Italiana, uno stralcio alla Casa della Musica, verrà realizzato nell’unico capannone rimasto libero ed ha avuto l’ok dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Nella futura Casa della Musica si prevedono complessivamente 50 posti di lavoro, di cui la metà per il Dizionario per la Musica Italiana. «Ora occorre reperire – spiega il senatore Claudio Moscardelli, che dall’inizio si è battuto per la Casa della Musica – le risorse pubbliche per un concorso internazionale di progettazione affinché si possa ottenere un progetto di qualità e di valenza internazionale per la Casa della Musica (auditorium, sale registrazioni, sale prova, attività formativa) che consentirà di avere le carte in regola per ottenere le risorse necessarie alla completa realizzazione e per dedicare l’intero complesso alla Casa della Musica. Il DMI e la Casa della Musica, il Palazzo della Cultura, il recupero di Palazzo M per la biblioteca comunale ed universitaria, il recupero del Cambellotti come Pinacoteca della Città , l’area delle ex autolinee da riqualificare come spazio urbano di qualità con funzioni culturali e commerciali e il centro espositivo all’ex Garage Ruspi costituiscono un percorso progettuale su cui costruire la città della Cultura sul modello delle città medie europee come Brema, Bilbao, Nantes o italiane come Mantova e Matera».
Nel 2012 l’amministrazione decise di dedicare tutto l’isolato alle spalle della Casa della Cultura alla Casa della Musica come indirizzo politico. La regione Lazio finanziò due milioni e mezzo il progetto, ma per scelta politica i soldi sono tornati indietro. «Dopo meno di un anno – spiega Paradiso – gli stessi soldi sono andati a Velletri per un’area molto più piccola». In seguito il Comune ha dato in concessione l’area ad altri scopi, tra cui il mercato annonario la cui situazione è provvisoria. Il progetto del Dizionario della Musica Italiana, uno stralcio alla Casa della Musica, verrà realizzato nell’unico capannone rimasto libero ed ha avuto l’ok dal Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Nella futura Casa della Musica si prevedono complessivamente 50 posti di lavoro, di cui la metà per il Dizionario per la Musica Italiana. «Ora occorre reperire – spiega il senatore Claudio Moscardelli, che dall’inizio si è battuto per la Casa della Musica – le risorse pubbliche per un concorso internazionale di progettazione affinché si possa ottenere un progetto di qualità e di valenza internazionale per la Casa della Musica (auditorium, sale registrazioni, sale prova, attività formativa) che consentirà di avere le carte in regola per ottenere le risorse necessarie alla completa realizzazione e per dedicare l’intero complesso alla Casa della Musica. Il DMI e la Casa della Musica, il Palazzo della Cultura, il recupero di Palazzo M per la biblioteca comunale ed universitaria, il recupero del Cambellotti come Pinacoteca della Città , l’area delle ex autolinee da riqualificare come spazio urbano di qualità con funzioni culturali e commerciali e il centro espositivo all’ex Garage Ruspi costituiscono un percorso progettuale su cui costruire la città della Cultura sul modello delle città medie europee come Brema, Bilbao, Nantes o italiane come Mantova e Matera».
Bianca Francavilla
04/10/2017