LA SVOLTA NELLE INDAGINI – Erano diventati il terrore dell’area a sud di Roma. Il 36enne era quello incaricato dalla banda di entrare nei negozi armato di pistola e farsi consegnare la merce, mentre gli altri due facevano da palo e da autista per la fuga. La svolta nelle indagini dei carabinieri è arrivata quando una delle vittime ha raccontato che, giorni prima della rapina, si era segnato il numero della targa di un’auto sospetta con due persone a bordo che osservavano troppo spesso i movimenti intorno al bar. L’analisi scrupolosa di ore di filmati delle telecamere di videosorveglianza del Comune e dei negozi rapinati, con l’analisi dei tabulati telefonici e numerosi servizi di appostamento, hanno consentito di individuare tre vetture (due delle quali rubate) usate dai rapinatori nelle loro scorribande. Gli indagati sono stati anche riconosciuti dalle vittime grazie a delle fotografie mostrate loro in caserma. Ulteriori accertamenti, volti a perfezionare le prove a loro carico, hanno consentito di accertare le responsabilità dei malviventi, oggi inchiodati alle loro colpe.