L’Istituto scolastico professionale ex Albafor attuale Formalba prova a guardare al futuro, ma è gravato dai debiti del passato. Il 13 settembre Claudio Bosi ha incontrato per la prima volta i 160 dipendenti.
E lui il Presidente della Aless Don Milani di Roma, l’associazione no profit che da luglio divenuta proprietaria della Formalba, subentrata al Comune di Albano. L’incontro si è tenuto presso l’oratorio di Cecchina, la frazione di Albano in cui si trova la sede della Direzione aziendale. Accanto a lui vi era solo Dario Spaccatrosi, capo del personale, unico dirigente nominato dal vecchio proprietario – il Comune di Albano – ora riconfermato al suo posto. Bosi ha annunciato che nessuno dei lavoratori perderà il posto di lavoro, che presto incontrerà i sindacati, e che da ottobre gli stipendi saranno pagati regolarmente.
La prima mensilità sarà settembre 2018, che verrà corrisposta il 10 ottobre. Formalba è operativa sul territorio con 7 sedi situate tra i Castelli Romani, Pomezia, Valmontone e Colleferro e circa 900 studenti.
IL PIANO PER I PRIVATI
Il nuovo capo di Formalba ha informato i dipendenti che sta lavorando a due piani di rientro che permetteranno di ripianare tutti i debiti accumulati in passato. Il primo, triennale, servirà a restituire quanto dovuto ai privati, in totale poco meno di 7 milioni di euro. Circa 4 milioni nei confronti dei soli lavoratori: si tratta degli 8 stipendi relativi all’anno scolastico 2016-2017. Inoltre, vi sono i quasi tre milioni di euro di prestiti ottenuti dalla vecchia Albafor Spa tuttora detenuta al 100% da Formalba e mai restituiti a due noti istituti di credito: 2 milioni e 440mila euro con la ex Banca Popolare di Aprilia, assorbita dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, e poco meno di 500mila euro con la Banca Toniolo di Genzano. Chi pagherà le banche? Un dubbio pende sul Comune di Albano: il 6 dicembre 2010 il Sindaco Marini con una lettera di patronage garantì che il Comune dava copertura totale e che avrebbe mantenuto il 100% di Albafor Spa.
Siccome le garanzie in questi casi durano 10 anni, fino al 6 dicembre 2020 le banche potrebbero rivalersi sul Municipio in qualità di ex proprietario di Albafor. Sarebbero circa 72 euro a testa per ogni cittadino di Albano, interessi esclusi.
IL PIANO PER TASSE E CONTRIBUTI EVASI
Il secondo piano di rientro decennale servirà invece a ripianare i debiti, pari a poco meno di 4 milioni di euro, accumulati con gli Enti pubblici: tasse e contributi previdenziali e assistenziali non versati. In particolare due milioni e 12mila euro con l’Agenzia delle Entrate e quasi due milioni di euro con l’Inps. Due piani anti crack, ovvero di rientro dai debiti, particolarmente ambiziosi visto che Formalba, a causa del numero consistente di dipendenti ben al di sopra della media di settore, accumulava fino a giugno scorso circa 100mila euro di passivo al mese.
Così sosteneva davanti ai lavoratori l’ex Amministratore Delegato di Formalba, Massimo Bareato.
Di preciso, come pensa di sanare i debiti di Albafor e di Formalba senza chiedere fondi extra alla Regione Lazio? I finanziamenti regionali saranno sufficienti d’ora in avanti per pagare con regolarità gli stipendi ai lavoratori? La vecchia dirigenza non ci riusciva, cosa è cambiato rispetto al passato? In particolare, come e quando pensa di restituire i quasi 3 milioni di euro alla Banca Popolare dell’Emilia Romagna e alla Banca Toniolo di Genzano? Sono le domande che abbiamo inviato a Claudio Bosi, Presidente di Aless Don Milani e nuovo proprietario di Formalba. Restiamo in attesa delle sue risposte.
Chi, come e quando estinguerà i quasi 3 milioni di euro di debiti bancari di Albafor e Formalba? È la domanda che Nabil ‘Bibbi’ Cassabgi, ex consigliere comunale di Albano, ha inviato in un esposto alla Procura della Repubblica e al Tribunale di Velletri, alla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, alla Banca Toniolo, alla Banca d’Italia – organo di controllo del sistema bancario – alla Corte dei Conti, alla Guardia di Finanza e a Claudio Bosi, presidente dell’Aless Don Milani nuovo proprietario di Formalba. Dalle numerose querele penali di Cassabgi è nato il processo Albafor, che vede coimputati il sindaco di Albano, Nicola Marini, l’ex sindaco, Marco Mattei, e altri notabili della politica albanense. Il 3 ottobre è in programma la prossima udienza. Sfileranno i 9 testimoni chiamati dal sindaco Marini e due investigatori della Guarda di Finanza di Velletri, convocati invece dal Pubblico Ministero, dottor Luigi Paoletti.