Nel dicembre scorso, per un problema procedurale, accogliendo l’eccezione dell’avvocato Valentina Macor, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Velletri aveva rinviato in Procura gli atti per l’ex capo dell’ufficio di staff e congelato la decisione sull’ex primo cittadino, essendo le due posizioni connesse. Disposta una nuova richiesta di giudizio, ora è arrivata la decisione del gup.
Secondo il pm Giuseppe Travaglini, alla luce delle indagini svolte dalla Guardia di finanza di Nettuno, le spese rimborsate a Chiavetta tra il 2009 e il 2012 e diventate oggetto d’inchiesta, sarebbero state fatte passare falsamente come spese di rappresentanza, con l’avallo di Cestarelli. All’ex sindaco contestati i rimborsi per vitto e alloggio della compagna e di altre persone, giustificati appunto come spese di rappresentanza per viaggi istituzionali, per un totale di 562 euro, oltre a pasti e pernottamenti, tra il 2009 e il 2011, a Trevignano Romano e Barletta. L’ex primo cittadino è poi accusato di essersi fatto rimborsare, nel marzo di quattro anni fa, due volte le stesse spese per il ristorante, per un totale di 2.082 euro. Ritenuti infine frutto di peculato i rimborsi concessi per il fondo cassa con cui Chiavetta ha acquistato cibo e bevande per rifocillarsi in Comune: 1.323 euro per Nutella, gallette di riso, Kinder cereali, acqua, Golia, salumi vari, porzioni di crocchette, insalata e hamburger.
La prima udienza, davanti al Tribunale di Velletri, è fissata per il prossimo 14 novembre e il Comune si è già costituito parte civile tramite l’avvocato Antonino Galletti.
Clemente Pistilli