Non dovrebbe avere matrici anarchiche, ma l’imbecille che nella notte ha imbrattato la Chiesa di San Michele di Aprilia conosce un po’ di storia. La scritta “Cristo era del popolo”, dipinta sulla facciata della chiesa di piazza Roma, è la stessa che nel 1946 fu disegnata sulla parete frontale della chiesa, più o meno lo stesso punto di stanotte. Altri tempi: allora Aprilia era in macerie e della chiesa erano rimaste in piedi solo le mura portanti. Un dissenso che arrivava al termine di una guerra estenuante, durata 5 anni e che aveva lasciato solo morte, povertà, fame e disperazione. Oggi no: l’imbecille di turno ha scelto la settimana del Santo Patrono per esprimere un concetto anacronistico, condito da inciviltà e soprattutto inutilità.
26/09/2017