La petizione, lanciata da Latium Vetus, ha ottenuto in appena 40 giorni circa 2500 sottoscrizioni. «Un risultato enorme – commenta Giacomo Castro – Questo significa che c’è stata una grande risposta da parte della popolazione, che su questo argomento è più sensibile di quanto si crede. Ci eravamo dati come minimo per la presentazione mille firme e abbiamo più che raddoppiato». Ora i plichi con le sottoscrizioni, ottenute grazie alla collaborazione con diverse altre associazioni e comitati locali, verranno consegnati al Mibact per rafforzare la proposta di vincolo storico-culturale. Interessante notare come le associazioni geograficamente più “vicine” al sito scelto da Cogea per la centrale siano state anche le più attive a cercare e ottenere firme, anche con il metodo del porta a porta. Il comitato NoBiogas Pomezia e i comitati di quartiere Santa Palomba e Roma 2 hanno raccolto insieme circa mille firme. I Ribelli di Montagnano (un’associazione di Ardea) e il comitato di quartiere Monachelle Alta 500 per uno; l’associazione Tyrrhenum e la stessa Latium Vetus 150 ognuna, il Nuovo comitato di quartiere Campo Ascolano circa 100; gli Amici di Singen e il comitato di quartiere Nuova Lavinium 50 per uno.
Sembra non aver pesato sulla capacità di ottenere consensi la mancata partecipazione alla Notte Bianca di Pomezia di Latium Vetus, allontanata dall’Amministrazione comunale che l’ha accusata di essere “sleale”. «Non abbiamo intenzione di riaprire la polemica – dichiara Giacomo Castro – si arriverebbe solo a chi urla più forte, e a noi questo non interessa. Ora abbiamo molto su cui impegnarci, lavoreremo solo su quello che c’è da fare».