La lunga siccità ha messo in ginocchio l’agricoltura, ma anche i forti acquazzoni di settembre non hanno migliorato la situazione. Solo a settembre, secondo Coldiretti, è caduto più del doppio della pioggia rispetto alla media (+127%). Nel Lazio (+222%) più del triplo. Una boccata d’ossigeno dopo mesi di calura? Non proprio. “Le precipitazioni – spiega Coldiretti – per poter essere assorbite dal terreno devono cadere in modo continuo e non violento mentre gli acquazzoni aggravano i danni e pericolo di frane, alluvioni e smottamenti. Siamo di fronte – sostengono – al moltiplicarsi di eventi estremi per la tropicalizzazione del clima con l’alternarsi di caldo anomalo, siccità, grandinate, precipitazioni violente e bombe d’acqua che il terreno non riesce più ad assorbire per colpa del consumo di suolo”. E la riflessione va oltre, toccando un modello di sviluppo che, secondo i rappresentanti della categoria dei produttori agricoli, non è sostenibile ed è dannoso in primis proprio per il settore primario. “Si tratta degli effetti di un modello di sviluppo sbagliato che – sottolinea la Coldiretti – ha provocato un irresponsabile scomparsa di oltre un quarto della terra coltivata (-28%) negli ultimi 25 anni in Italia dove sono rimasti appena 12,8 milioni di ettari superficie agricola utilizzata”. “Non si tratta dunque – precisa Coldiretti – solo un problema di tombini ostruiti, ma della mancanza di un serio piano di gestione complessiva del territorio nazionale dove in un anno sono stati consumati sui 3 metri quadrati di suolo al secondo, cancellando, al 2016, 23mila chilometri quadrati (pari alla dimensione di Campania, Molise e Liguria messe insieme), il 7,6% del territorio nazionale, secondo l’Ispra. Il risultato – conclude la Coldiretti – è che supera i 7 milioni il numero degli abitanti residenti in aree a rischio frane e alluvioni (12% del totale), dei quali oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e quasi 6 milioni vivono in zone alluvionabili classificate a pericolosità idraulica media”.
19/09/2017