Il 21 giugno scorso il Comune ha emanato un’ordinanza imponendo l’immediata cessazione della vendita di cibo e bevande, alcoliche e non, nel gettonatissimo chiosco meta di tanti giovani. A chiedere all’ente locale di bloccare immediatamente l’attività erano stati i carabinieri di Torvaianica, dopo un sopralluogo che aveva fatto emergere alcune irregolarità. Secondo i carabinieri, infatti, il chiosco sul lungomare Tognazzi non ha la certificazione di inizio attività “per la somministrazione di alimenti e bevande ed esercizio di vicinato”. Il 10 giugno scorso, tra l’altro, sia i Carabinieri sia la Capitaneria di porto avevano elevato nei confronti dello “Zione” due verbali di contestazione. Esaminato il ricorso della società “Arido.Va.Do”. il Tar ha ritenuto che i riferimenti progettuali al locale di servizio contenuti nei documenti a corredo delle certificazione di inizio attività, prodotti dalla ricorrente nel mese di aprile 2017 non “sono sufficienti a qualificare questi ultimi come equivalenti, sostitutivi o comunque comprensivi della specifica SCIA necessaria all’avvio, per la stagione in corso, dell’attività di bar, somministrazione alimenti e bevande”. I giudici amministrativi hanno inoltre ritenuto che l’autorizzazione rilasciata il 7 luglio scorso alla srl “per il montaggio di una struttura di facile rimozione ed ombreggiate e per il ricovero di attrezzature e fornire servizi alla clientela, ivi comprese le attrezzature per l’erogazione di alimenti e bevande preconfezionati” è volta ad integrare il titolo concessorio, ma non consente in concreto l’avvio dell’attività di somministrazione che postula la presentazione di uno specifico “titolo abilitante” , ovvero una appropriata dichiarazione di inizio attività. Negata dunque la sospensione dei provvedimenti impugnati e niente via libera al chiosco.
Clemente Pistilli