Nemmeno uno sportello bancomat su tutto il lungomare di Latina. Nell’era di internet, delle transazioni finanziarie in pochi attimi e dei pagamenti on line, la marina è rimasta ai tempi della bonifica fascista e delle lestre. La rivoluzione digitale qui è ancora nella palude. Eppure nel capoluogo operano 28 diversi istituti di credito, sia colossi che banche meno grandi, con il ragguardevole numero di 54 sportelli bancari. Ma nessuno di loro, oggi come oggi e specialmente in questa estate in cui c’è stato anche un certo movimento a Latina mare, ha installato una postazione per prelevare banconote tra Foceverde e Capoportiere. Una carenza aggravata dal fatto che più di qualche esercizio commerciale non ha il Pos, la macchinetta per pagare con carta di credito o bancomat. Anche per loro certe tecnologie sono sconosciute, forse evitate per non dover pagare la gabelle alle banche che su questo tipo di pagamenti si fanno pagare. Un esborso che non conviene al commerciante soprattutto quando si tratta di piccoli importi. E questo è pure comprensibile, ma la realtà, è che sempre più persone e con maggiore frequenza pagano gli acquisti con bancomat e carta di credito. Addirittura ci sarebbe pure l’obbligo di legge scattato il primo luglio 2014: tutti i negozi, professionisti e chiunque venda beni e servizi devono dotarsi di Pos e devono accettare pagamenti elettronici. Due obblighi di fatto aggirabili senza problemi visto che la legge che li impone non prevede alcuna sanzione per gli inadempienti. Sulle spiagge e sul lungomare del capoluogo ancora inspiegabilmente Bandiera Blu, se non hai denaro contante ti tocca arrivare a Borgo Sabotino per prelevare quattrini contanti e provare a far girare un po’ l’economia del posto. A certi commercianti non rimane invece che rinunciare a potenziali clienti: loro stessi gli impediscono di acquistare non mettendoli in condizione di pagare con carta o bancomat.
F.B.
31/08/2017