Come non detto: il palco del teatro D’Annunzio di Latina verrà ridotto da 265 a 150 mq. Nel primo anno di governo, la questione è stata più volte sollevata ed è stata oggetto di discussioni in commissioni ed in consiglio comunale. In seguito a proteste da parte di associazioni e di addetti ai lavori la giunta aveva preso in considerazione la proposta di evitare la riduzione del palco e «ritenendo preminente garantire la fruizione completa ha operato una variazione di bilancio con l’applicazione dell’avanzo vincolato, assegnando ulteriori 160mila euro». La nuova somma da aggiungersi a 103mila euro già impegnati per il resto dei lavori per la messa in sicurezza, era necessaria all’installazione dello “Sprinkler”, un sistema automatico a pioggia a protezione del palconscenico in caso di incendio. In questo modo le dimensioni del palco sarebbero rimaste le stesse, ma il teatro sarebbe stato sicuro dal punto di vista degli incendi. Soddisfatti tutti coloro che avevano seguito la vicenda del teatro dai tempi della chiusura decisa dal Commissario Prefettizio Giacomo Barbato, quando aveva verificato l’inagibilità del D’Annunzio.
Il dietrofront dell’amministrazione è arrivato in piena estate, quando i lavori sarebbero già dovuti essere iniziati. L’11 agosto viene pubblicata sull’Albo Pretorio una determinazione in cui viene comunicato che per questioni economiche e di tempo non verrà più installato lo sprinkler. «L’ufficio incaricato – si legge nel documento – ha approfondito le soluzioni tecniche e a seguito di varie riunioni e di appositi sopralluoghi con il direttore dei lavori è emersa l’effettiva difficoltà di conciliare i tempi delle nuove procedure di gara da attivare per la concreta realizzazione delle nuove opere previste nella variante suppletiva con quelli dell’auspicato avvio della stagione teatrale 2017/2018». La grandezza del palcoscenico, definita importante solo qualche mese prima, è diventata di minore interesse ed un problema poi non così grande. «È emerso – si legge ancora nella determinazione – come la perimetrazione con pareti e porte REI dell’area del palcoscenico non risulti, di fatto, pregiudicante in misura significativa della messa in scena di spettacoli e rappresentazioni teatrali siano essi di prosa, danza o musica così come parimenti non idonea ad incidere significatiamente a detrimento dello spazio scenico effettivamente utilizzabile ed effettivamente visibile da ogni ordine di posti sia di platea che di galleria ed anzi, al contrario, risulterebbe anche favorire l’acustica della sala». Secondo quanto ha dichiarato l’assessore alla cultura Antonella Di Muro, l’economia di spesa potrà essere riconvertita per i lavori da realizzare nel teatro Cafaro.
Il dietrofront dell’amministrazione è arrivato in piena estate, quando i lavori sarebbero già dovuti essere iniziati. L’11 agosto viene pubblicata sull’Albo Pretorio una determinazione in cui viene comunicato che per questioni economiche e di tempo non verrà più installato lo sprinkler. «L’ufficio incaricato – si legge nel documento – ha approfondito le soluzioni tecniche e a seguito di varie riunioni e di appositi sopralluoghi con il direttore dei lavori è emersa l’effettiva difficoltà di conciliare i tempi delle nuove procedure di gara da attivare per la concreta realizzazione delle nuove opere previste nella variante suppletiva con quelli dell’auspicato avvio della stagione teatrale 2017/2018». La grandezza del palcoscenico, definita importante solo qualche mese prima, è diventata di minore interesse ed un problema poi non così grande. «È emerso – si legge ancora nella determinazione – come la perimetrazione con pareti e porte REI dell’area del palcoscenico non risulti, di fatto, pregiudicante in misura significativa della messa in scena di spettacoli e rappresentazioni teatrali siano essi di prosa, danza o musica così come parimenti non idonea ad incidere significatiamente a detrimento dello spazio scenico effettivamente utilizzabile ed effettivamente visibile da ogni ordine di posti sia di platea che di galleria ed anzi, al contrario, risulterebbe anche favorire l’acustica della sala». Secondo quanto ha dichiarato l’assessore alla cultura Antonella Di Muro, l’economia di spesa potrà essere riconvertita per i lavori da realizzare nel teatro Cafaro.
B.F.
30/08/2017