Ieri l’apoteosi al Pronto soccorso di Anzio, grazie ad una donna con una colica piuttosto dolorosa, rimasta in fila in attesa di essere visitata per circa 5 ore, scopriamo della situazione di assoluta emergenza che si era verificata per l’intera giornata. Erano 52 le persone in corso di medicazione all’interno del Pronto soccorso, di queste cinque erano codici rossi, persone in gravi condizioni, tra cui un uomo di 45 anni colpito da infarto. Ben 20 i codici gialli e moltissimi gli anziani senza particolari patologie che vengono parcheggiati in ospedale dai familiari. Difficili da contare le persone in attesa. A fronte di questa situazione erano impegnati in servizio due medici, che si può solo immaginare in che condizioni stessero lavorando, e tre infermieri. Una situazione al limite dell’incredibile, che di fatto nega una risposta sanitaria adeguata ad un bacino di utenti enorme che deve fare i conti con l’indifferenza di un’azienda locale che non sembra in grado di riuscire a comprendere le peculiarità del litorale e le sue esigenze. In moltissimi, dopo ore di attesa, di fronte agli incolpevoli sanitari, hanno dovuto cercare soluzioni alternative. Alcuni si sono rivolti agli ospedali dei Castelli (il cui personale durante la stagione estiva con accessi ridotti, è più che adeguato) altri sono andati fino a Roma. La situazione della struttura ospedaliera di Anzio, che resta a margine di ogni possibile piano di rinforzo e riqualificazione da parte dei vertici aziendali che non riescono neanche a programmare i rinforzi estivi, è al limite. Una situazione che tutti conoscono bene ma per cui si tarda a trovare soluzioni che siano adeguate a dare respiro ai medici, agli infermieri e risposte ai cittadini. Una battaglia, quella per il miglioramento della sanità locale, che anche la politica continua a trascurare.
Tre gli infermieri presenti
Giornata nera al Pronto soccorso, 52 in cura, 5 codici rossi e”¦ 2 medici
Il mese di agosto sul litorale di Anzio e Nettuno, come nel resto del mondo arriva ogni anno. E ogni anno la Asl Romah si fa trovare impreparata alla prevedibilissima situazione di emergenza estiva, legata al triplicare della popolazione a fronte non solo di personale carente (ormai anche durante l’inverno) ma di anche (e giustamente) in ferie.
17/08/2017
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