Si tratta di un reperto storico che testimonia le innumerevoli vicende umane delle quali il promontorio del Circeo è stato testimone sin dall’antichità per la sua posizione strategica nella penisola italica.
A decidere il destino del reperto sarà la responsabile per l’archeologia subacquea della Sovrintendenza Archeologica belle arti e Paesaggio del Lazio.
Al recupero hanno partecipato i volontari della associazione A.s.s.o. e personale della Circeo Primo, appositamente autorizzati al recupero, con il coordinamento, anche ai fini della sicurezza della navigazione, della Capitaneria di Porto di Terracina diretta da Alessandro Poerio e dal Comandante del Porto di San Felice Circeo, Dino Mucciarelli.
In porto in attesa dell’arrivo del reperto archeologico era presente il Sindaco Giuseppe Schiboni, mentre il delegato ai beni culturali del Comune, Angelo Guattari, ha seguito direttamente in barca le operazioni di recupero.
Il sindaco di San Felice Giuseppe Schiboni ha già dato la disponibilità di locali comunali per le operazioni preliminari al trattamento del reperto e per la successiva custodia ed esposizione al pubblico previa autorizzazione della soprintendenza. In questo senso il reperto potrà finire insieme alle altre scoperte già operate sul territorio per formare, nel tempo, uno specifico sito espositivo destinato a diventare parte del grande polo museale comunale in via di definizione.