«Se il mio primo sentimento di vescovo è di esecrazione verso operazioni di tal fatta – spiega -, l’altro sentimento è di riconoscenza e gratitudine alle Forze dell’ordine e a quanti hanno lavorato al fine di smascherare tali operazioni e così poter avviare i dovuti e necessari provvedimenti sotto i vari profili, anche penali». In Regione, prosegue il vescovo, «abbiamo sofferto e stiamo soffrendo per gravi situazioni ecologiche: mi riferisco all’emergenza idrica, le cui cause non potrebbero essere
attribuite soltanto alla siccità; penso anche agli incendi dolosi, che nei giorni appena trascorsi hanno distrutto ampie zone boschive e rovinato il territorio».
Quanto ora messo in luce nella zona del Tufetto in Aprilia, afferma Semeraro, «svela la presenza di volontà cattive ben pianificate e astutamente portate in esecuzione. Non c’è chi non ne veda la gravità enorme e i conseguenti danni per la salute dell’uomo e dell’ambiente dove egli abita; chi non senta di lamentare la facilità con cui comportamenti così deprecabili possano compiersi impunemente da molti e per lungo tempo; chi non avverta il bisogno di essere seriamente difeso e tutelato nel suo diritto alla vita, a una vita sana, degna e decorosa».