Il suicidio del trentenne Marco Prato, che si è tolto la vita il 20 giugno scorso nel carcere di Velletri, è finito al centro di un’articolata interrogazione al ministro della giustizia Andrea Orlando. A presentare l’atto, con lo scopo di fare piena luce anche su eventuali responsabilità, vicenda tra l’altro su cui sta indagando la Procura di Velletri, è stato il senatore Luigi Manconi, del Pd, da sempre sensibile ai problemi dei detenuti, insieme ai colleghi Paolo Corsini e Dario Stefano. Prato, insieme a Manuel Foffo, era in carcere per l’omicidio di Luca Varani, torturato e ucciso a Roma il 4 marzo 2016. Foffo, in primo grado, è stato condannato a 30 anni di reclusione, mentre il processo a Prato, che si è sempre dichiarato innocente, sarebbe dovuto iniziare il giorno dopo la sua morte, davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Roma. Il trentenne aveva già tentato il suicidio nel 2011, dopo essere rientrato a Roma da Parigi, una seconda volta due mesi dopo, e ancora poche ore dopo l’omicidio di Luca Varani. Dopo essere stato trasferito una prima volta dalla casa circondariale di Regina Coeli a Velletri, nell’agosto 2016, Prato era tornato a Regina Coeli a seguito di una segnalazione del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute. Nel marzo 2017 il nuovo trasferimento. I tre senatori chiedono ora al guardasigilli quali provvedimenti siano stati adottati dall’amministrazione penitenziaria, in particolare dagli istituti di Regina Coeli e di Velletri, in ottemperanza alla direttiva ministeriale del 2015, per evitare che un “soggetto evidentemente a rischio come Marco Prato potesse suicidarsi”. Chiesto inoltre perché sia stato disposto il secondo trasferimento del giovane nella casa circondariale di Velletri, dopo che il primo era stato revocato, quali iniziative siano state adottate per ricostruire l’intera vicenda e se siano stati svolti accertamenti per verificare e sanzionare eventuali responsabilità, e in che modo l’amministrazione penitenziaria abbia dato seguito alle segnalazioni che sul caso sono state effettuate dal Garante. Chiesto infine quali misure voglia adottare il ministro in considerazione del fatto che, nei primi sei mesi di quest’anno, si sono verificati 22 suicidi in carcere, per evitare che analoghi episodi si ripresentino in futuro.
Clemente Pistilli