«Come mai la Ipogeo – domanda l’esponente del Gruppo Misto – chiedeva al Comune circa 500.000 euro all’anno per sopperire alla mancata esazione di questo canone di mantenimento ad ogni cittadino titolare di un contratto cimiteriale? Perché il gestore privato insiste nel dire che il canone va richiesto in maniera universale e retroattiva a tutti i parenti dei defunti sepolti nel cimitero del capoluogo pontino. Invece, chi ha l’obbligo di pagarla? Solo chi ha sottoscritto un contratto con la Ipogeo Latina s.r.l., gestore privato del servizio pubblico cimiteriale dall’11 marzo 2009. E come mai? Con la firma del contratto redatto dalla Ipogeo Latina srl, il quale prevede una clausola esplicita, il contraente accetta le condizioni del contratto. E’ pur vero che un canone che il gestore privato esige, per essere legittimo e pienamente lecito, avrebbe dovuto essere definito dal Consiglio comunale considerati i costi e i ricavi del servizio e approvato dalla Giunta. Chissà se è realmente andata così e se qualcuno lì in Comune ha mai letto il TUEL».