Aria buona sul litorale e critica nella zona a sud di Roma, Castelli Romani compresi. Sul Bollettino ufficiale della Regione è stato pubblicato il rapporto sulla qualità dell’aria sulla base delle misurazioni effettuate nel 2015 e analizzate dall’Arpa Lazio.
La “Zonizzazione e Classificazione del Territorio Regionale” aggiornata nel 2016 prevede la suddivisione del territorio regionale in 4 zone: zona Appenninica, zona Litoranea, zona Valle del Sacco e agglomerato di Roma.
La rete di monitoraggio regionale del Lazio nel 2016 è costituita da 55 centraline fisse di monitoraggio degli inquinanti e da 8 stazioni micrometeorologiche avanzate complete. I dati forniti dalle stazioni di monitoraggio chimiche vengono validati quotidianamente dalle Sezioni Provinciali dell’Agenzia e confluiscono nel Centro Regionale della Qualità dell’Aria per la raccolta, elaborazione e diffusione dei dati.
La valutazione della qualità dell’aria è stata effettuata combinando i diversi strumenti messi a disposizione dalla norma secondo le specifiche previste.
Dalla valutazione della qualità dell’aria nel territorio regionale così ottenuta emerge l’assenza di criticità per il benzene, monossido di carbonio e anidride solforosa e la presenza, invece, di criticità per il diossido di azoto come media annua, l’ozono, come media sugli ultimi tre anni del numero di superamenti dei 120 µg/m3 in media massima sulle otto ore, per le polveri sottili PM10 limitatamente ai superi giornalieri.
Complessivamente la Zona Appenninica e la Zona Litoranea sono caratterizzate da una “buona” qualità con alcuni Comuni nei quali si osservano superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili al confine con la Zona Valle del Sacco.
Nell’Agglomerato di Roma, relativamente alle polveri sottili (PM10), si evidenzia un evidente miglioramento legato soprattutto ad una diminuzione del numero di superamenti giornalieri (di poco superiore al massimo consentito). La concentrazione media annuale di PM10 non eccede il valore limite. La concentrazione media annuale di diossido di azoto risulta critica nelle aree maggiormente popolate con valori decisamente superiori al valore limite.
Relativamente al PM10, la situazione più critica è nella Valle del Sacco dove il numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10 eccede il massimo consentito di più del doppio, mentre la concentrazione media annua è superiore al valore limite nell’area centrale della Zona. La concentrazione media di diossido di azoto risulta superiore al valore limite principalmente nei Comuni in prossimità dell’Agglomerato di Roma, quindi Ardea, Pomezia e Castelli mentre non ci sono superamenti del valore limite orario.