La Regione ha deciso di rigettare il progetto per la megadiscarica alla Cogna? Ci va cauta l’Assessora all’ambiente di Aprilia, Alessandra Lombardi: «Aspettiamo le carte, vogliamo vedere il documento ufficiale di questo “avvio di diniego” che la Regione Lazio dice di aver comunicato alla Società proponente». In effetti, la notizia è stata diramata dall’ufficio stampa del Consigliere regionale Enrico Forte, il quale a sua volta fa riferimento alle affermazioni dell’Assessore regionale all’ambiente, Mauro Buschini. “La discarica in località La Cogna non ha ricevuto la VIA”, ossia la Valutazione d’impatto ambientale, ha detto ieri 21 giugno Forte in una nota per la stampa. “L’Assessore Buschini, questa mattina in aula (21 giugno, ndr), ha annunciato che la conferenza dei Servizi della Regione Lazio non ha autorizzato la realizzazione di una nuova discarica ad Aprilia”. Ma documenti nemmeno l’ombra. Soltanto il comunicato del Consigliere regionale e una conferma telefonica data da un ufficio regionale al Sindaco di Aprilia, Antonio Terra, secondo quanto si apprende presso il Municipio stesso. Un modo curioso, che però non sorprende chi cerca di avere informazioni dalla Regione Lazio e certi progetti: l’Ente regionale infatti è solito non pubblicare molti atti chiave in materia di rifiuti e non solo. «Non ci hanno comunicato nulla ufficialmente, nessuna notifica. Voglio vedere cosa c’è scritto nel documento di diniego – insiste l’Assessore Lombardi -, anche perché finora la Regione non ha mai detto “no” a progetti nel territorio di Aprilia: vediamo come hanno motivato il diniego e se sono forti i motivi addotti e quindi tali da reggere di fronte ad eventuali contestazioni». La discarica sarebbe quella da circa un milione 300mila metri cubi di rifiuti non differenziati (un volume pari a quello del Colosseo) nella ex cava di via Savuto, in territorio di Aprilia, ma in un sito praticamente attaccato a Tor San Lorenzo, Ardea, e vicinissimo a Lido dei Pini, Anzio. Un’area già colpita in passato da discariche mai bonificate e sotto la quale vi sono falde idriche che affiorano anche a soli 120 centimetri dal suolo, come dicono le indagini geognostiche della stessa società Paguro Srl che ha presentato il progetto.
22/06/2017