L’azienda di Aprilia ha avuto censure dalla Regione per alcuni codici Cer dell’umido e per gli scarti indifferenziati, invitando nel contempo l’Arpa ad effettuare controlli e diffidando la stessa Rida a mettersi a norma. Come reazione, Rida ha sospeso le lavorazioni in attesa di chiarimenti.
Questa decisione ha mandato in crisi il sistema di smaltimento dei rifiuti di gran parte del Lazio, tanto che la Regione, in maniera forse schizofrenica, ha chiesto a Rida di riaprire l’impianto. E qui arriva il corto circuito. Se Rida riapre, rischia sanzioni dall’Arpa, se non riapre rischia di interrompere un pubblico servizio. Come fa sbaglia.
Sono attualmente in corso riunioni per capire il da farsi. Le città rischiano di diventare una grande discarica.