IL TMB AD APRILIA FA GOLA
E così Aprilia è più che candidata a ricevere parte delle oltre 600 tonnellate di rifiuti non differenziati che il Tmb di Viterbo riceveva ogni giorno (202mila l’anno, dice l’autorizzazione regionale) da Roma e provincia, Viterbo e comuni limitrofi e da altri in provincia di Rieti. Si tratta di stabilimenti dove i rifiuti indifferenziati vengono separati per essere in parte avviati al riciclo vero e in parte all’incenerimento, con un residuo che finisce in discarica. Uno di questi si trova ad Aprilia, in via Valcamonica, gestito dalla Rida Ambiente Srl.
LA TERRA DEI “FUOCHI”
Il rogo di Viterbo è scoppiato dopo nella notte di ieri, domenica 4 giugno. È il terzo incendio rilevante in questo settore in meno di un anno nella nostra Regione: lo scorso 5 maggio, il disastro alla EcoX di Pomezia; il 30 giugno dell’anno passato a prendere fuoco fu il Tmb della società Pontina Ambiente Srl ad Albano, frazione di Cecchina, nonostante i tre impianti antincendio. Come quest’ultimo Tmb, anche quello di Viterbo intestato alla Ecologia Viterbo srl è riconducibile a Manlio Cerroni, leader del settore. L’arrivo ad Aprilia di un’altra montagna di rifiuti a seguito dell’incendio viterbese da un lato è assai verosimile, dall’altro però appare legato ad un’altra brutta sorpresa per la città: la realizzazione della megadiscarica in zona La Cogna, come condizione post dai proprietari del Tmb. Infatti alla Cogna – al confine con tor San Lorenzo (Ardea) e a due passi da Lido dei Pini (Anzio) – gli stessi proprietari della Rida Ambiente Srl vogliono portare 1,3 milioni di metri cubi d’immondizia non differenziata.
IL CARICO DA 11 DELLA DISCARICA PAGURO
Il progetto è quello presentato con altra ditta, la Paguro Srl, e sul quale l’imprenditore non vuole mollare. Il braccio di ferro con la Regione si fa ora più forte, ma anche più spostato a vantaggio di Rida e Paguro. Due sembrano le vie percorribili: o la Regione Lazio gli approva il progetto della discarica (che occuperebbe una vecchia cava a pochi centimetri sopra le falde idriche) come contropartita; o altrimenti la Regione stessa, ma pure la Prefettura, dovrebbe commissariare il Tmb di Aprilia con un atto d’imperio, per fare fronte all’emergenza, a prescindere dallo sblocco del progetto per la megadiscarica sulle falde.