“Rispedita al mittente come inutili cianfrusaglie ingombranti per fare spazio alla mostra dell’artista ospite dell’Infiorata: questo è l’allucinante destino dell’eccezionale collezione “Symposium” costituita da reperti archeologici recuperati dalla Guardia di Finanza e in esposizione permanente dal 30 maggio 2016 fino a ieri, al Palazzo Sforza Cesarini”. Questa la considerazione dell’ex Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini, oggi consigliere d’opposizione.
Insieme all’altra donazione Hager-Sportelli di 114 opere, tra dipinti, disegni, sculture e incisioni prevalentemente del ‘600 e del ‘700, la collezione “Symposium” è stata “un traguardo fondamentale del percorso intrapreso negli ultimi anni per la promozione e valorizzazione del complesso monumentale del Palazzo e Parco Sforza Cesarini, suscitando l’attenzione di molti addetti ai lavori ed osservatori esterni, attirando migliaia di visitatori e favorendo la crescita di una credibilità culturale e amministrativa della nostra città”. “Questa preziosa mostra, che qualunque realtà locale farebbe a gara per ospitare e trattenere, è stata smontata dagli increduli responsabili della Guardia di Finanza, istituzione donatrice al Comune di Genzano per essere destinata altrove”.
Questi eccezionali reperti andranno ad impreziosire il patrimonio espositivo del Museo Civico archeologico di Lanuvio ed il Palazzo Chigi di Ariccia. “Il principale complesso monumentale della città perde ancora pezzi pregiati (alcuni dei pezzi della collezione “Symposium” sono stati valutati qualche milione di euro), insieme al suo parco storico, interdetto recentemente ai turisti con la scusa della sicurezza, ma in realtà per l’assenza di manutenzione e per le fontane a secco a causa degli impianti idraulici fuori uso”.
“Ancora una volta – conclude Gabbarini – questa città subisce il danno incalcolabile dell’incompetenza al governo, dell’arrogante ignoranza che si accompagna alla mancanza di trasparenza nelle decisioni che riguardano il futuro di tutti noi”.